Capitale europea della Cultura, arrivano i ricorsi
Bergamo e Palermo contestano le esclusioni, sospetti conflitti d'interesse
mercoledì 8 gennaio 2014
11.45
Potrebbe presto rivelarsi una problematica la Candidatura italiana a Capitale europea della Cultura. Da Bergamo e Palermo, infatti, sono partite le prime richieste di documentazione per, eventualmente, presentare i dovuti ricorsi al Ministero dei Beni Culturali, dopo l'esclusione.
Non si può, attualmente, stabilire quali saranno i tempi per la conferma o meno della short list di sei città, diramata il 15 novembre scorso. Matera, che assieme a Siena, Cagliari, Perugia-Assisi, Lecce e Ravenna, era stata inserita nel novero delle papabili per il posto italiano come Capitale europea della Cultura nel 2019, adesso dovrà attendere le nuove decisioni direttamente dal Ministro Bray.
Infatti, Bergamo e Palermo, costernate dall'eliminazione - per loro prematura - delle rispettive città, hanno impugnato la decisione della Commissione e chiesto di accedere alla documentazione.
Le motivazioni del sindaco di Palermo sono, oltre che tecniche, politiche, ma a far tremare soprattutto Siena e Cagliari, è arrivata la motivazione che spinge Bergamo ad andare avanti verso l'eventuale ricorso. Dalle pagine on line del Corriere.it, nella sua versione riservata a Bergamo, si legge chiaramente la motivazione che ha spinto la città a presentare ricorso al Ministro dei Beni Culturali, sulla scelta della Commissione.
Si tratta di conflitto d'interessi tra le due prestigiose città italiane, entrate in short list e il commissario Alessandro Hinna. Tra i tredici esperti culturali indipendenti, componenti della Commissione, Hinna ha in passato collaborato tramite la società di consulenza alla quale è legato, ottenendo diversi incarichi, a Cagliari. Inoltre, lo stesso componente della Commissione, ha seguito dei lavori a Siena, dove ha collaborato con Pierluigi Sacco, direttore progettuale del dossier proprio del centro toscano.
Dal Mibac assicurano: "I profili dei giurati sono stati tutti convalidati dalla commissione europea, alla quale li abbiamo inoltrati. Come da regolamento, poi, abbiamo fatto firmare ai componenti della commissione una dichiarazione d'onore in cui negano ogni conflitto d'interesse con le città che si sono candidate". Ma, il dubbio dalla città bergamasca permane, ed ora sono attesi i documenti per poter decidere dell'eventuale ricorso.
Intanto Matera, che comunque non è coinvolta, dovrà restare, come tutte le altre città, con il fiato sospeso per capire quali saranno le decisioni da parte del Ministero.
Non si può, attualmente, stabilire quali saranno i tempi per la conferma o meno della short list di sei città, diramata il 15 novembre scorso. Matera, che assieme a Siena, Cagliari, Perugia-Assisi, Lecce e Ravenna, era stata inserita nel novero delle papabili per il posto italiano come Capitale europea della Cultura nel 2019, adesso dovrà attendere le nuove decisioni direttamente dal Ministro Bray.
Infatti, Bergamo e Palermo, costernate dall'eliminazione - per loro prematura - delle rispettive città, hanno impugnato la decisione della Commissione e chiesto di accedere alla documentazione.
Le motivazioni del sindaco di Palermo sono, oltre che tecniche, politiche, ma a far tremare soprattutto Siena e Cagliari, è arrivata la motivazione che spinge Bergamo ad andare avanti verso l'eventuale ricorso. Dalle pagine on line del Corriere.it, nella sua versione riservata a Bergamo, si legge chiaramente la motivazione che ha spinto la città a presentare ricorso al Ministro dei Beni Culturali, sulla scelta della Commissione.
Si tratta di conflitto d'interessi tra le due prestigiose città italiane, entrate in short list e il commissario Alessandro Hinna. Tra i tredici esperti culturali indipendenti, componenti della Commissione, Hinna ha in passato collaborato tramite la società di consulenza alla quale è legato, ottenendo diversi incarichi, a Cagliari. Inoltre, lo stesso componente della Commissione, ha seguito dei lavori a Siena, dove ha collaborato con Pierluigi Sacco, direttore progettuale del dossier proprio del centro toscano.
Dal Mibac assicurano: "I profili dei giurati sono stati tutti convalidati dalla commissione europea, alla quale li abbiamo inoltrati. Come da regolamento, poi, abbiamo fatto firmare ai componenti della commissione una dichiarazione d'onore in cui negano ogni conflitto d'interesse con le città che si sono candidate". Ma, il dubbio dalla città bergamasca permane, ed ora sono attesi i documenti per poter decidere dell'eventuale ricorso.
Intanto Matera, che comunque non è coinvolta, dovrà restare, come tutte le altre città, con il fiato sospeso per capire quali saranno le decisioni da parte del Ministero.