Bruciare i rifiuti fa male, il dottor Di Ciaula presenta dati sconcertanti
Parte intanto la petizione del Comitato No Inceneritore, tutti i fine settimana sarà possibile firmarla in piazza Vittorio Veneto
giovedì 23 gennaio 2014
12.47
"Bruciare rifiuti fa male...da morire?" si chiedono dal Comitato No Inceneritore da diverso tempo. Ieri è arrivata al risposta, cruda e diretta, da parte dello studioso Agostino Di Ciaula, che nell'aula consiliare della Provincia di Matera ha esposto dati emblematici e diretti delle pesanti conseguenze dell'incenerimento dei rifiuti sull'ambiente e sull'uomo.
Sicuramente l'attesa per una maggiore presenza di cittadini era chiara, ma è importante che si inizi a sottolineare questo aspetto, anche al cospetto di pochi interessati, nonostante la situazione che si prospetta interessi l'intera città. Comunque, il riscontro da parte dei presenti è stato molto positivo, fatto di grande attenzione e consapevolezza per l'importante tematica affrontata.
"Non sono qui per esporvi le mie opinioni personali - ha voluto sottolineare il dottor Agostino Di Ciaula - ma per illustrarvi le evidenze scientifiche delle pesanti conseguenze prodotte dall'incenerimento dei rifiuti sull'ambiente e sulla salute dell'uomo". Non un fulmine a ciel sereno, ovviamente, considerando la conoscenza già acquisita sulla problematica, ma un ulteriore campanello d'allarme.
Impressionati i dati esposti, illustrati con grande semplicità e chiarezza dal medico di Modugno, presidente della sezione pugliese dell'Associazione Internazionale Medici per l'ambiente e uno dei massimi esperti in materia: "era risaputo che le emissioni dell'impianto di Italcementi presente a pochi chilometri da Matera fossero altamente inquinanti, assolutamente sconcertante invece che siano nettamente superiori a quelle dell'inceneritore di Brescia, uno dei più grandi d'Europa. Incenerire fa bene solo alle lobby del cemento e dei rifiuti ma fa malissimo alla popolazione - ha evidenziato Di Ciaula - esponendo dati inequivocabili di natura scientifica ed economica".
Rifiutare l'aumento, sino a quadruplicare la quantità di rifiuti da bruciare nell'impianto di condrada Trasanello, dunque, pare l'unica soluzione. Portare da 12.000 a 60.000 tonnellate all'anno la quantità di rifiuti da bruciare, come è stato chiesto ai rappresentanti istituzionali presenti in sala". Erano diversi i partecipanti: dal presidente del Consiglio Provinciale Aldo Chietera, all'assessore comunale Rocco Rivelli e il presidente dell'Ente Parco della Murgia Materana Pierfrancesco Pellecchia.
Anche il consigliere regionale del Movimento5Stelle Gianni Perrino, ha evidenziato la problematica e subito dopo di lui Michelangelo Camardo di SassiKult è andato oltre, ed ha invitato il sindaco di Matera a "mettersi la fascia tricolore, andare alla cementeria e se necessario incatenarsi lì" per evitare che si continui anche solamente a portare avanti un discorso di aumento del quantitativo di rifiuti da bruciare nell'inceneritore della Italcementi.
Tanti anche gli interventi dei semplici cittadini presenti in sala e numerosi i contatti sul blog che ha trasmesso in streaming l'incontro, che ora può essere visto in versione integrale al link noinceneritorematera.blogspot.it. Intanto è iniziata la petizione popolare promossa dal Comitato No Inceneritore ,secondo quanto previsto dallo statuto comunale: già numerose le firme raccolte in pochi giorni e in tutti i prossimi fine settimana sarà possibile aderire al banchetto presente in Piazza Vittorio Veneto.
Sicuramente l'attesa per una maggiore presenza di cittadini era chiara, ma è importante che si inizi a sottolineare questo aspetto, anche al cospetto di pochi interessati, nonostante la situazione che si prospetta interessi l'intera città. Comunque, il riscontro da parte dei presenti è stato molto positivo, fatto di grande attenzione e consapevolezza per l'importante tematica affrontata.
"Non sono qui per esporvi le mie opinioni personali - ha voluto sottolineare il dottor Agostino Di Ciaula - ma per illustrarvi le evidenze scientifiche delle pesanti conseguenze prodotte dall'incenerimento dei rifiuti sull'ambiente e sulla salute dell'uomo". Non un fulmine a ciel sereno, ovviamente, considerando la conoscenza già acquisita sulla problematica, ma un ulteriore campanello d'allarme.
Impressionati i dati esposti, illustrati con grande semplicità e chiarezza dal medico di Modugno, presidente della sezione pugliese dell'Associazione Internazionale Medici per l'ambiente e uno dei massimi esperti in materia: "era risaputo che le emissioni dell'impianto di Italcementi presente a pochi chilometri da Matera fossero altamente inquinanti, assolutamente sconcertante invece che siano nettamente superiori a quelle dell'inceneritore di Brescia, uno dei più grandi d'Europa. Incenerire fa bene solo alle lobby del cemento e dei rifiuti ma fa malissimo alla popolazione - ha evidenziato Di Ciaula - esponendo dati inequivocabili di natura scientifica ed economica".
Rifiutare l'aumento, sino a quadruplicare la quantità di rifiuti da bruciare nell'impianto di condrada Trasanello, dunque, pare l'unica soluzione. Portare da 12.000 a 60.000 tonnellate all'anno la quantità di rifiuti da bruciare, come è stato chiesto ai rappresentanti istituzionali presenti in sala". Erano diversi i partecipanti: dal presidente del Consiglio Provinciale Aldo Chietera, all'assessore comunale Rocco Rivelli e il presidente dell'Ente Parco della Murgia Materana Pierfrancesco Pellecchia.
Anche il consigliere regionale del Movimento5Stelle Gianni Perrino, ha evidenziato la problematica e subito dopo di lui Michelangelo Camardo di SassiKult è andato oltre, ed ha invitato il sindaco di Matera a "mettersi la fascia tricolore, andare alla cementeria e se necessario incatenarsi lì" per evitare che si continui anche solamente a portare avanti un discorso di aumento del quantitativo di rifiuti da bruciare nell'inceneritore della Italcementi.
Tanti anche gli interventi dei semplici cittadini presenti in sala e numerosi i contatti sul blog che ha trasmesso in streaming l'incontro, che ora può essere visto in versione integrale al link noinceneritorematera.blogspot.it. Intanto è iniziata la petizione popolare promossa dal Comitato No Inceneritore ,secondo quanto previsto dallo statuto comunale: già numerose le firme raccolte in pochi giorni e in tutti i prossimi fine settimana sarà possibile aderire al banchetto presente in Piazza Vittorio Veneto.