Basilicata, il consumo di suolo aumenta vertiginosamente

Rapporto Ispra: per Matera incremento del 4% negli ultimi quattro anni

venerdì 15 luglio 2016 12.33
A cura di Marco Delli Noci
Il consumo di suolo in Basilicata continua ad aumentare a livelli vertiginosi. Gli ultimi dati illustrano un incremento di suolo consumato dell'1,4% nel lasso temporale compreso dal 2012 al 2015, sebbene la crisi economica in atto e il saldo demografico perennemente negativo. Le cifre di Potenza si attestano al 10,6% di suolo comunale "sigillato", mentre quelle di Matera, seppur minori, riportano un incremento del fenomeno (4%) di gran lunga al di sopra della media nazionale.

E' quanto rileva il rapporto stilato dall'Ispra (Istituto per la protezione e la ricerca ambientale), basato su dati della rete di monitoraggio e della cartografia nazionale del consumo di suolo a cura dello stesso istituto e delle Agenzie regionali per la protezione dell'ambiente (ARPA).

Anche l'indice di dispersione urbana risulta molto elevato per la Regione Basilicata. Secondo l'indagine, la quota – relativa all'abbandono, spopolamento e disuso dei centri cittadini in favore di nuovo consumo di suolo nelle zone periferiche e periurbane - per il territorio lucano è pari all'88,1%, così scavalcando la media nazionale dell'84%.

"Per frenare il consumo di suolo – affermano da Legambiente Basilicata - c'è bisogno di norme e regole efficaci, azioni e strategie concrete non più rimandabili e che mettano al centro la rigenerazione urbana e il suolo inteso come bene comune e preziosa risorsa da tutelare".

Pertanto nel mese di settembre, evidenzia Valeria Tempone, direttrice di Legambiente Basilicata Onlus, "lanceremo una grande petizione popolare europea che coinvolgerà tanti cittadini e una rete di oltre 300 organizzazioni. L'obiettivo è quello di raccogliere le firme di un milione di cittadini europei e chiedere alle istituzioni comunitarie di introdurre una direttiva specifica a tutela del suolo in Europa. Il suolo è il bene comune imprescindibile per lo sviluppo del progetto europeo, la sua tutela deve essere una responsabilità comune di cui le istituzioni comunitarie devono farsi garanti".