Basilicata esposta a influenze criminali

Sconcertanti le considerazioni nella Relazione della Dia

martedì 31 gennaio 2017
Sconcertanti le considerazioni contenute nella relazione del Ministro dell'Interno al Parlamento sulle "Attività svolte e sui risultati conseguiti dalla Direzione investigativa antimafia" che riguardano la Basilicata.
Un campanello d'allarme che non può restare silente ma che deve essere subito raccolto dalle Istituzioni per pianificare e programmare le azioni di argine per l'avanzata delle influenze criminali.

Che la Regione avesse barriere deboli era noto da tempo, come più volte si è richiesta massima allerta. Azione investigativa affiancata a presidio del territorio.
Ma si apprende che il territorio della Basilicata è "particolarmente esposto alle influenze criminali delle tre regioni confinanti" (Calabria, Campania e Puglia): allo stesso modo, "proprio in ragione della peculiare posizione geografica che si presta a forme di pendolarismo criminale", si sono verificati molti arresti di persone provenienti da questi territori.

Sono alcune delle considerazioni contenute nella relazione del Ministro dell'Interno al Parlamento sulle "Attività svolte e sui risultati conseguiti dalla Direzione investigativa antimafia" per il primo semestre 2016. Un territorio quindi, quello lucano, che "risulta esposto alle pressioni criminogene dei sodalizi tradizionalmente radicati" in Calabria, Campania e Puglia.