Basilicata, dibattito sull’ultima tranche bonus benzina 2012

Posizioni condivise di maggioranza e opposizione. Lacorazza perplesso sulla fattibilità delle proposte.

sabato 4 luglio 2015
A cura di Marco Delli Noci
Si infittisce il dibattito politico regionale riguardo un ripensamento sulla destinazione di risorse contenute nell'ultima tranche del bonus benzina, annualità 2012. Un bottino ancora non stanziato da circa 95 milioni di euro, inizialmente destinato ai patentati lucani, poi ripensato per tutti i residenti in Regione, ed adesso rimesso ulteriormente in discussione.

La posizione della maggioranza regionale di centro-sinistra ha definito la sua linea in una riunione. Per la componente politica guidata dal presidente della Regione, Marcello Pittella, le risorse dovranno essere ricollocate e stanziate a tutti i comuni lucani: non solo quelli in difficoltà di bilancio,in primis il capoluogo potentino, ma anche per quelli virtuosi.

Dello stesso parere l'opposizione nei suoi componenti, dalla coppia Viceconte-Taddei al duo Mollica-Pace. Quest'ultimo, tramite nota stampa, ha comunicato la sua ferma posizione: "Non ci interessano le primogeniture. La rimodulazione del fondo relativo alla card carburante e' la strada sulla quale lavorare per dare sostegno non solo alla città di Potenza ma anche agli altri comuni che si trovano nelle medesime condizioni".

Di tutt'altro avviso il presidente del consiglio regionale, Piero Lacorazza, in area democratica. "Non sono pochi gli scogli tecnici - afferma perplesso Lacorazza - che dovranno essere superati per un eventuale utilizzo di queste risorse in forme diverse dal bonus carburanti, che ribadisco sarà l'ultimo poiché abolito dalla cosiddetta legge Sblocca Italia". E tiene a precisare: "Se dovessero saltare le prime ipotesi di soluzione sono pronto a discutere, se si dovessero superare i problemi tecnici amministrativi nei competenti Ministeri, se impegnare tutte le risorse o utilizzarle parzialmente".

Successivamente la decisione presa dalla Regione, la palla passerà al Ministero per lo sviluppo economico che potrà sciogliere tecnicamente la questione.