Basilicata, conti in rosso per la spesa farmaceutica ospedaliera
Sforamento di circa 10 milioni di euro. Napoli (FI): “Percorso lungo e tortuoso per conseguire risparmi”.
martedì 20 settembre 2016
9.09
La spesa farmaceutica ospedaliera in Basilicata raggiunge livelli esorbitati. I dati del monitoraggio AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) - pubblicati sabato 17 settembre e in riferimento ai primi 5 mesi del 2016 – rilevano uno sforamento del tetto di spesa, previsto dalla legge per la farmaceutica ospedaliera, pari a 9 milioni e 517mila euro da parte delle strutture sanitarie lucane. Grandi e preoccupanti cifre che registrano un superamento del tetto di spesa corrispondente al 3,5% del Fondo Sanitario.
I conti in rosso indicano difficoltà da parte della Regione Basilicata nel rientrare nei limiti normativi e, di conseguenza, risulta arduo ricavare dei risparmi da reimpiegare nella stessa attività sanitaria. Questo è il messaggio che trapela dalle dichiarazioni del consigliere regionale di Forza Italia, Michele Napoli, che commenta i recenti dati: "Si presenta ancora lungo e tortuoso il percorso che la nostra regione deve percorrere per conseguire risparmi di spesa da reinvestire nel soddisfacimento di vecchi e nuovi bisogni di salute della comunità lucana".
Per la Regione Basilicata, il superamento del tetto di spesa "non è una novità - continua Napoli - e pretende una azione sempre più incisiva della Stazione Unica Appaltante, che in Basilicata è divenuta operativa con notevole ritardo, per far risparmiare risorse e garantire un'ottima qualità dei beni acquistati". Obiettivi che, secondo Napoli, "richiedono un sempre più stretto collegamento delle strutture regionali con la CONSIP, capace di suggerire alle varie realtà locali l'acquisto giusto in termini di costi e di qualità dei farmaci e dei dispositivi sanitari".
I correttivi da applicare, nel corso degli ultimi anni, sono stati proposti da Forza Italia. Napoli li ha elencati: "il sistema di centralizzazione degli acquisti, l'obbligo per le strutture sanitarie di pubblicare on line i prezzi di acquisto dei dispositivi medici, il farmacista di dipartimento sono alla maggiore osservanza dei prezzi benchmark elaborati da Agenas, dalla stessa CONSIP o da realtà territoriali più virtuose".
"Riteniamo che occorre praticarli tutti – conclude il consigliere forzista - per risparmiare e senza perdere mai di vista la qualità dei servizi e la sicurezza delle cure che gli ospedali hanno l'obbligo di garantire".
I conti in rosso indicano difficoltà da parte della Regione Basilicata nel rientrare nei limiti normativi e, di conseguenza, risulta arduo ricavare dei risparmi da reimpiegare nella stessa attività sanitaria. Questo è il messaggio che trapela dalle dichiarazioni del consigliere regionale di Forza Italia, Michele Napoli, che commenta i recenti dati: "Si presenta ancora lungo e tortuoso il percorso che la nostra regione deve percorrere per conseguire risparmi di spesa da reinvestire nel soddisfacimento di vecchi e nuovi bisogni di salute della comunità lucana".
Per la Regione Basilicata, il superamento del tetto di spesa "non è una novità - continua Napoli - e pretende una azione sempre più incisiva della Stazione Unica Appaltante, che in Basilicata è divenuta operativa con notevole ritardo, per far risparmiare risorse e garantire un'ottima qualità dei beni acquistati". Obiettivi che, secondo Napoli, "richiedono un sempre più stretto collegamento delle strutture regionali con la CONSIP, capace di suggerire alle varie realtà locali l'acquisto giusto in termini di costi e di qualità dei farmaci e dei dispositivi sanitari".
I correttivi da applicare, nel corso degli ultimi anni, sono stati proposti da Forza Italia. Napoli li ha elencati: "il sistema di centralizzazione degli acquisti, l'obbligo per le strutture sanitarie di pubblicare on line i prezzi di acquisto dei dispositivi medici, il farmacista di dipartimento sono alla maggiore osservanza dei prezzi benchmark elaborati da Agenas, dalla stessa CONSIP o da realtà territoriali più virtuose".
"Riteniamo che occorre praticarli tutti – conclude il consigliere forzista - per risparmiare e senza perdere mai di vista la qualità dei servizi e la sicurezza delle cure che gli ospedali hanno l'obbligo di garantire".