Basilicata a rischio idrogeologico
Tutti i Comuni lucani presentano alta criticità
giovedì 20 novembre 2014
9.19
La Basilicata è una delle regioni d'Italia in cui la totalità dei Comuni è a rischio idrogeologico. A renderlo noto è il rapporto delle Cgia di Mestre su dati dell'Ispra (Istituto superiore per la ricerca ambientale) sulla cementificazione nel nostro Paese.
I dati elaborati hanno rivelato che in oltre due decenni, dagli anni '80 al 2012, il consumo di suolo ha interessato tutto il Paese. Nel 2012 (ultimo anno disponibile) l'estensione del suolo coperto da asfalto o cemento ha raggiunto il 7,3% dell'intera superficie nazionale. Volendo stilare una graduatoria, il Veneto si è guadagnato la prima posizione con un incremento del livello di cementificazione pari al 3,8%, un dato nettamente superiore alla media nazionale che si attesta sul +1,9%.
A seguire, nelle prime posizioni, vi sono le regioni piu' popolose come la Lombardia, in cui il 10,6% del territorio risulta cementificato, la Campania (9,2%), il Lazio (8,8%), l'Emilia Romagna (8,6%), laPuglia e la Sicilia (entrambe con l'8,5%).
Specificando che nell'analisi svolta è stato valutato il consumo di suolo, "vale a dire la quota di superficie coperta con asfalto e cemento interessata dalla costruzione di edifici, capannoni, strade, infrastrutture, insediamenti commerciali, etc., rispetto alla superficie totale", il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi sottolinea che "le realtà maggiormente interessate dalla cementificazione sono anche quelle che in questi ultimi anni hanno subìto i danni ambientali più pesanti a seguito di allagamenti, esondazioni, frane e smottamenti, che hanno martoriato i residenti di questi territori. In altre parole, dove si è costruito di più, i dissesti idrogeologici sono stati maggiori".
La Basilicata rientra, invece, tra i Comuni censiti dal Ministero dell'Ambiente ad alta criticità idrogeologica. Fanno parte della stessa categoria le regioni piu' piccole: Valle d'Aosta, Umbria, Molise e Calabria. In queste aree il 100% dei Comuni è a rischio. Si tratta di territori che per caratteristiche orografiche sono prevalentemente collinari, montuosi e quindi potenzialmente più esposti al rischio idrogeologico.
I territori con meno criticità, invece, sono la Sicilia (71% dei Comuni interessati), la Lombardia (60,1%) e il Veneto (56,3%).
I dati elaborati hanno rivelato che in oltre due decenni, dagli anni '80 al 2012, il consumo di suolo ha interessato tutto il Paese. Nel 2012 (ultimo anno disponibile) l'estensione del suolo coperto da asfalto o cemento ha raggiunto il 7,3% dell'intera superficie nazionale. Volendo stilare una graduatoria, il Veneto si è guadagnato la prima posizione con un incremento del livello di cementificazione pari al 3,8%, un dato nettamente superiore alla media nazionale che si attesta sul +1,9%.
A seguire, nelle prime posizioni, vi sono le regioni piu' popolose come la Lombardia, in cui il 10,6% del territorio risulta cementificato, la Campania (9,2%), il Lazio (8,8%), l'Emilia Romagna (8,6%), laPuglia e la Sicilia (entrambe con l'8,5%).
Specificando che nell'analisi svolta è stato valutato il consumo di suolo, "vale a dire la quota di superficie coperta con asfalto e cemento interessata dalla costruzione di edifici, capannoni, strade, infrastrutture, insediamenti commerciali, etc., rispetto alla superficie totale", il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi sottolinea che "le realtà maggiormente interessate dalla cementificazione sono anche quelle che in questi ultimi anni hanno subìto i danni ambientali più pesanti a seguito di allagamenti, esondazioni, frane e smottamenti, che hanno martoriato i residenti di questi territori. In altre parole, dove si è costruito di più, i dissesti idrogeologici sono stati maggiori".
La Basilicata rientra, invece, tra i Comuni censiti dal Ministero dell'Ambiente ad alta criticità idrogeologica. Fanno parte della stessa categoria le regioni piu' piccole: Valle d'Aosta, Umbria, Molise e Calabria. In queste aree il 100% dei Comuni è a rischio. Si tratta di territori che per caratteristiche orografiche sono prevalentemente collinari, montuosi e quindi potenzialmente più esposti al rischio idrogeologico.
I territori con meno criticità, invece, sono la Sicilia (71% dei Comuni interessati), la Lombardia (60,1%) e il Veneto (56,3%).