Bando Periferie, Materdomini risponde a De Ruggieri
Per il consigliere Cinque Stelle il sindaco fa solo sterile polemica
lunedì 13 agosto 2018
10.02
Botta e risposta tra il sindaco di Matera De Ruggieri ed il consigliere comunale del Movimento cinque stelle, Antonio Materdomini, sulla vicenda del rinvio al 2020 dei fondi destinati al recupero delle periferie.
Il sindaco aveva accolto con rammarico e preoccupazione la decisione del Governo Conte di rinviare di un anno i bandi per le riqualificazioni delle periferie.
Preoccupazioni espresse negli stessi termini, anche dal presidente dell'Anci Basilicata, Salvatore Adduce.
De Ruggieri aveva sottolineato che i 13 milioni e mezzo circa previsti per la città dei Sassi, rappresentavano un investimento fondamentale in vista dell'appuntamento con la Capitale della Cultura 2019.
Con quei soldi si sarebbe messo mano ad interventi di rigenerazione urbana del Rione Piccianello; ai lavori di completamento del Parco del Castello; alla ristrutturazione della villa comunale; alla sistemazione delle strade di accesso all'area ex Barilla, con la riqualificazione della stazione della metropolitana di superficie che sorge in quella zona e alla realizzazione della "biblioteca Sacco", attraverso la ristrutturazione di un immobile comunale al Rione Spine Bianche.
Insomma, tanta roba, ferma ai blocchi di partenza per un anno intero… se non di più.
Il sindaco, affiancato dal presidente Anci Basilicata, si rammaricava per l'avvenuto rinvio del provvedimento sulle periferie, nonostante gli accordi tra Comuni e Governo Gentiloni.
Le parole del primo cittadino, però, non sono piaciute al consigliere comunale pentastellato Materdomini, che difende le scelte e l'operato del Governo guidata da M5s e Lega, bollando le affermazioni di De Ruggieri come sterili polemiche.
"A De Ruggieri che critica l'attuale governo ricordiamo che i fondi annunciati e stanziati solo a metà dal precedente esecutivo erano stati promessi tramite una norma sulla quale è intervenuta una pronuncia di illegittimità costituzionale con sentenza della Consulta n.74 del 2018"- afferma Materdomini, che poi difende le decisioni del Governo Conte. "Il Governo con l'emendamento al decreto ha garantito l'immediato finanziamento dei primi 24 progetti che hanno ricevuto un punteggio superiore a 70/100 e, a seguito della sentenza, verranno analizzati anche i restanti progetti per valutare quali davvero possano avere una funzione di rilancio per le periferie".
Materdomini si dice convinto della bontà del provvedimento di un Governo che ha sbloccato più di un miliardo di euro a favore delle municipalità della penisola.
L'esecutivo Giallo-verde ha agito secondo un criterio di premialità e di equità, tenendo conto delle esigenze di 8mila comuni italiani e non solo dei progetti presentati dai capoluoghi.
"Il Governo del cambiamento è intervenuto per utilizzare le risorse stanziate con le convenzioni per gli anni 2018 e 2019, al fine di consentire alle tante amministrazioni comunali di poterli utilizzare immediatamente per investimenti in opere pubbliche" - chiarisce Materdomini, che solleva dubbi sulla spontaneità delle parole del primo cittadino, forse sollecitato dagli esponenti del Pd, ignaro, forse, che i democratici hanno votato a favore dell'emendamento.
Il sindaco aveva accolto con rammarico e preoccupazione la decisione del Governo Conte di rinviare di un anno i bandi per le riqualificazioni delle periferie.
Preoccupazioni espresse negli stessi termini, anche dal presidente dell'Anci Basilicata, Salvatore Adduce.
De Ruggieri aveva sottolineato che i 13 milioni e mezzo circa previsti per la città dei Sassi, rappresentavano un investimento fondamentale in vista dell'appuntamento con la Capitale della Cultura 2019.
Con quei soldi si sarebbe messo mano ad interventi di rigenerazione urbana del Rione Piccianello; ai lavori di completamento del Parco del Castello; alla ristrutturazione della villa comunale; alla sistemazione delle strade di accesso all'area ex Barilla, con la riqualificazione della stazione della metropolitana di superficie che sorge in quella zona e alla realizzazione della "biblioteca Sacco", attraverso la ristrutturazione di un immobile comunale al Rione Spine Bianche.
Insomma, tanta roba, ferma ai blocchi di partenza per un anno intero… se non di più.
Il sindaco, affiancato dal presidente Anci Basilicata, si rammaricava per l'avvenuto rinvio del provvedimento sulle periferie, nonostante gli accordi tra Comuni e Governo Gentiloni.
Le parole del primo cittadino, però, non sono piaciute al consigliere comunale pentastellato Materdomini, che difende le scelte e l'operato del Governo guidata da M5s e Lega, bollando le affermazioni di De Ruggieri come sterili polemiche.
"A De Ruggieri che critica l'attuale governo ricordiamo che i fondi annunciati e stanziati solo a metà dal precedente esecutivo erano stati promessi tramite una norma sulla quale è intervenuta una pronuncia di illegittimità costituzionale con sentenza della Consulta n.74 del 2018"- afferma Materdomini, che poi difende le decisioni del Governo Conte. "Il Governo con l'emendamento al decreto ha garantito l'immediato finanziamento dei primi 24 progetti che hanno ricevuto un punteggio superiore a 70/100 e, a seguito della sentenza, verranno analizzati anche i restanti progetti per valutare quali davvero possano avere una funzione di rilancio per le periferie".
Materdomini si dice convinto della bontà del provvedimento di un Governo che ha sbloccato più di un miliardo di euro a favore delle municipalità della penisola.
L'esecutivo Giallo-verde ha agito secondo un criterio di premialità e di equità, tenendo conto delle esigenze di 8mila comuni italiani e non solo dei progetti presentati dai capoluoghi.
"Il Governo del cambiamento è intervenuto per utilizzare le risorse stanziate con le convenzioni per gli anni 2018 e 2019, al fine di consentire alle tante amministrazioni comunali di poterli utilizzare immediatamente per investimenti in opere pubbliche" - chiarisce Materdomini, che solleva dubbi sulla spontaneità delle parole del primo cittadino, forse sollecitato dagli esponenti del Pd, ignaro, forse, che i democratici hanno votato a favore dell'emendamento.