Avviato l'iter di esproprio per la "cattedrale rupestre"
Santa Maria della Valle (o "della Vaglia") tornerà a risplendere
martedì 25 febbraio 2020
20.11
Santa Maria della Valle tornerà a disposizione della città di Matera. E' stato, infatti, avviato l'iter che porterà all'espropriazione della chiesa rupestre. Una decisione non più rimandabile, visto lo stato di abbandono in cui versa la cattedrale rupestre, che necessità di diverse opere di recupero e restauro per consentirne nuovamente la fruizione.
L'esproprio va verso questa direzione. Si intende restaurare la chiesa detta anche "della Vaglia", chiusa al culto dal 1756. Un vero piccolo gioiello posto lungo l'antico cammino della Via Appia, che gli storici suppongono possa essere stato un punto di sosta dei pellegrini diretti in Terra Santa. Il nucleo originario del complesso rupestre "della Vaglia", di epoca longobarda, risale probabilmente al VII secolo ed sovrastato da un edificio databile intorno al XIII secolo, che si suppone possa essere stato edificato dai frati benedettini. Al suo interno Santa Maria della Valle presenta ancora visibili un ricco ciclo di affreschi.
Insomma, un bene artistico e culturale patrimonio della città che non poteva essere lasciato abbandonato e andava necessariamente recuperato. Un'operazione che adesso arriva a compimento, salutata con grande soddisfazione del sindaco Raffaello De Ruggieri.
"La Soprintendenza della Basilicata ha avviato l'iter espropriativo basandolo sulle risorse che il Comune di Matera ha destinato al recupero di questo significativo monumento rupestre utilizzando i fondi messi a disposizione dalla Legge 308/2015"- ha commentato il primo cittadino materano, che poi ha spiegano come "L'alleanza e il rapporto di collaborazione tra Istituzioni come la Soprintendenza, l'Arma dei Carabinieri e il Comune di Matera sono stati determinanti per operare una scelta operativa che era diventata non più rinviabile visto lo stato di abbandono in cui versa il bene".
E così dopo 40 anni di tentativi non andati a buon fine- conclude il sindaco -"si apre oggi concretamente la fase di conservazione e valorizzazione di un patrimonio inestimabile appartenente alla comunità materana".
L'esproprio va verso questa direzione. Si intende restaurare la chiesa detta anche "della Vaglia", chiusa al culto dal 1756. Un vero piccolo gioiello posto lungo l'antico cammino della Via Appia, che gli storici suppongono possa essere stato un punto di sosta dei pellegrini diretti in Terra Santa. Il nucleo originario del complesso rupestre "della Vaglia", di epoca longobarda, risale probabilmente al VII secolo ed sovrastato da un edificio databile intorno al XIII secolo, che si suppone possa essere stato edificato dai frati benedettini. Al suo interno Santa Maria della Valle presenta ancora visibili un ricco ciclo di affreschi.
Insomma, un bene artistico e culturale patrimonio della città che non poteva essere lasciato abbandonato e andava necessariamente recuperato. Un'operazione che adesso arriva a compimento, salutata con grande soddisfazione del sindaco Raffaello De Ruggieri.
"La Soprintendenza della Basilicata ha avviato l'iter espropriativo basandolo sulle risorse che il Comune di Matera ha destinato al recupero di questo significativo monumento rupestre utilizzando i fondi messi a disposizione dalla Legge 308/2015"- ha commentato il primo cittadino materano, che poi ha spiegano come "L'alleanza e il rapporto di collaborazione tra Istituzioni come la Soprintendenza, l'Arma dei Carabinieri e il Comune di Matera sono stati determinanti per operare una scelta operativa che era diventata non più rinviabile visto lo stato di abbandono in cui versa il bene".
E così dopo 40 anni di tentativi non andati a buon fine- conclude il sindaco -"si apre oggi concretamente la fase di conservazione e valorizzazione di un patrimonio inestimabile appartenente alla comunità materana".