Asta del Teatro Duni, la Navona srl fa ricorso
"Nessuna prelazione d’acquisto per il Comune"
venerdì 15 novembre 2019
L'acquisto da parte del Comune del Teatro Duni è "ingiustificato" e quindi non si capisce perché il Comune debba partecipare all'asta prevista per il prossimo 28 novembre. La Navona srl, conduttore dei locali del Teatro Duni di Matera, spiega così le motivazioni che l'hanno portata a presentare ricorso presso il Tribunale di Matera contro il procedimento esecutivo immobiliare del Teatro.
Secondo quanto affermato dai legali della società titolare del teatro, il Comune sarebbe disposto a offrire la cifra di 2,5 milioni di euro, aumentati fino a 2,7 milioni di euro per entrare in possesso dello storico contenitore culturale cittadino, pur non essendo titolato a partecipare all'asta. Perché- spiegano dalla Navona srl "il bando non ha previsto la titolarità del diritto di Prelazione né del conduttore, né della pubblica amministrazione (Mibact, Regione Basilicata e Comune di Matera), quindi il Bando potrebbe essere illegittimo".
L'amministrazione comunale in passato aveva espresso la volontà di acquisire al patrimonio immobiliare cittadino il teatro, in vista del riconoscimento di Matera quale capitale della cultura per l'anno 2019. Essendo ormai il 2019 giunto quasi al termine viene meno la "motivazione Principale che costituiva l'unico presupposto e giustificazione per l'acquisto di un immobile privato da parte di un Ente Pubblico"- spiegano dalla Navona srl.
Inoltre, la società conduttrice del Duni nell'istanza configura la possibilità che l'avvenuta dichiarazione della cifra che il Comune intende investire nell'acquisto, considerando che le offerte devono essere segrete e presentate in busta chiusa, turberebbe "l'ordinato e legittimo svolgimento della procedura d'asta". E poi la Navona srl avrebbe da ridire anche sul presunto diritto di prelazione accampato dall'amministrazione comunale.
"La prelazione compete anzitutto al Ministero Beni Culturali e del Turismo (Mibact) e/o alla Regione Basilicata e/o alla stessa Navona srl conduttrice dei locali"- sottolineano i legali della società, prefigurando l'illegittimità del Comune a partecipare al bando. "Infatti, se il Comune di Matera davvero avesse la Prelazione, nell'ambito di una corretta azione amministrativa e come per le altre amministrazioni pubbliche, dovrebbe attendere l'esito dell'asta e poi eventualmente determinarsi sulla pretesa prelazione, cosi come correttamente stanno facendo il Ministero, la Regione Basilicata e la stessa Conduttrice, la Navona srl".
In definitiva, in attesa del pronunciamento giudiziario, l'invito della Navona srl è verso gli organi interni ed esterni del Comune di Matera, affinché "intervengano per indirizzarLo sulla corretta gestione della vicenda impedendo qualsiasi eventuale interferenza ingiustificata nella procedura di asta e che le risorse e le energie pubbliche vengano meglio e correttamente utilizzate".
Secondo quanto affermato dai legali della società titolare del teatro, il Comune sarebbe disposto a offrire la cifra di 2,5 milioni di euro, aumentati fino a 2,7 milioni di euro per entrare in possesso dello storico contenitore culturale cittadino, pur non essendo titolato a partecipare all'asta. Perché- spiegano dalla Navona srl "il bando non ha previsto la titolarità del diritto di Prelazione né del conduttore, né della pubblica amministrazione (Mibact, Regione Basilicata e Comune di Matera), quindi il Bando potrebbe essere illegittimo".
L'amministrazione comunale in passato aveva espresso la volontà di acquisire al patrimonio immobiliare cittadino il teatro, in vista del riconoscimento di Matera quale capitale della cultura per l'anno 2019. Essendo ormai il 2019 giunto quasi al termine viene meno la "motivazione Principale che costituiva l'unico presupposto e giustificazione per l'acquisto di un immobile privato da parte di un Ente Pubblico"- spiegano dalla Navona srl.
Inoltre, la società conduttrice del Duni nell'istanza configura la possibilità che l'avvenuta dichiarazione della cifra che il Comune intende investire nell'acquisto, considerando che le offerte devono essere segrete e presentate in busta chiusa, turberebbe "l'ordinato e legittimo svolgimento della procedura d'asta". E poi la Navona srl avrebbe da ridire anche sul presunto diritto di prelazione accampato dall'amministrazione comunale.
"La prelazione compete anzitutto al Ministero Beni Culturali e del Turismo (Mibact) e/o alla Regione Basilicata e/o alla stessa Navona srl conduttrice dei locali"- sottolineano i legali della società, prefigurando l'illegittimità del Comune a partecipare al bando. "Infatti, se il Comune di Matera davvero avesse la Prelazione, nell'ambito di una corretta azione amministrativa e come per le altre amministrazioni pubbliche, dovrebbe attendere l'esito dell'asta e poi eventualmente determinarsi sulla pretesa prelazione, cosi come correttamente stanno facendo il Ministero, la Regione Basilicata e la stessa Conduttrice, la Navona srl".
In definitiva, in attesa del pronunciamento giudiziario, l'invito della Navona srl è verso gli organi interni ed esterni del Comune di Matera, affinché "intervengano per indirizzarLo sulla corretta gestione della vicenda impedendo qualsiasi eventuale interferenza ingiustificata nella procedura di asta e che le risorse e le energie pubbliche vengano meglio e correttamente utilizzate".