Asm riapre il concorso ed è polemica
Perrino (M5S): “Beffa per 300 aspiranti infermieri”
sabato 4 aprile 2015
Alla fine del 2013 l'Azienda Sanitaria di Matera aveva indetto un concorso per l'assunzione di 37 nuovi infermieri professionali. Dal 2013 ad oggi non si sono registrati sviluppi e 300 candidati preselezionati su 11.000 partecipanti attendono, da oltre 7 mesi, di poter terminare le prove previste. Ma nonostante ciò, l'Asm ha deciso di riaprire il concorso, a pochi mesi dalla prima procedura concorsuale, per altri 20 posti.
Dunque, "oltre al danno la beffa". Si, perché i 300 infermieri preselezionati , con la riapertura dei termini del concorso, vedranno abbassarsi le loro probabilità di vincere. E si chiedono: "Perchè bandire un altro concorso per altre 20 unità quando c'è da terminare quello per 37 in corso?". Ed insinuano: "C'è da sistemare qualcuno che è stato escluso nella prima procedura?".
Dopo le ripetute segnalazioni, l'Asm motiva la sua scelta di non terminare il concorso precedente, aumentare i posti a 57 e riammettere alla selezione chi era già stato escluso: "trattandosi di posti di nuova istituzione rispetto a quelli esistenti al momento della indizione del concorso", scrive l'ASM; e aggiunge: "per il divieto imposto dal regolamento approvato con D.P.R. n. 220 del 2001, non sarebbe stato possibile utilizzare la graduatoria del primo concorso per coprire gli ulteriori neo istituiti 20 posti". Ma anche la disposizione del 2001, citata dall'Asm, non scioglie i dubbi perché prevede che "la graduatoria degli idonei rimane efficace per un termine di ventiquattro mesi dalla data di pubblicazione per eventuali coperture di posti per i quali il concorso e' stato bandito ovvero di posti della stessa categoria e profilo professionale che successivamente ed entro tale termine dovessero rendersi disponibili".
Il M5S con il capogruppo, Gianni Perrino, ha esaminato la vicenda e si chiede: "Insomma, quali sono le reali motivazioni di questa improvvisa rideterminazione (da 37 a 57, +65% nell'arco di soli pochi mesi) del personale infermieristico? E' stato rispettato l'articolato procedimento amministrativo che presidede alla programmazione del fabbisogno di personale dell'ASM Matera? C'è stata la prevista concertazione con le organizzazioni sindacali in merito alla rideterminazione del personale? Chi è o chi sono i dirigenti autori di questa proposta?". E continua: "Sono tanti i quesiti, ancora senza risposta, che abbiamo posto al presidente Pittella su questa strana situazione che sembrerebbe l'ennesimo frutto avvelenato di una cultura clientelare persistente nella sanità lucana e di interessi particolari del tutto estranei al bene della collettività".
In conclusione i pentastellati criticano fortemente l'ammministrazione Pittella, accusata di clientelismo: "Le risposte, chiare e esaustive, vanno date soprattutto agli oltre 300 candidati che, al prezzo di gravosi sacrifici e di tanta fatica, hanno riposto tantissime aspettative in questa selezione. Ma che fino ad ora hanno ricevuto solo l'ennesima beffa. In Basilicata, il lavoro, a partire da quello pubblico, non può e non deve più correre il rischio di essere appannaggio di cacicchi locali e delle loro camarille, ma diventare finalmente sinonimo di merito, competenza e operosità, libertà e liberazione definitiva dal familismo e dal clientelismo".
Dunque, "oltre al danno la beffa". Si, perché i 300 infermieri preselezionati , con la riapertura dei termini del concorso, vedranno abbassarsi le loro probabilità di vincere. E si chiedono: "Perchè bandire un altro concorso per altre 20 unità quando c'è da terminare quello per 37 in corso?". Ed insinuano: "C'è da sistemare qualcuno che è stato escluso nella prima procedura?".
Dopo le ripetute segnalazioni, l'Asm motiva la sua scelta di non terminare il concorso precedente, aumentare i posti a 57 e riammettere alla selezione chi era già stato escluso: "trattandosi di posti di nuova istituzione rispetto a quelli esistenti al momento della indizione del concorso", scrive l'ASM; e aggiunge: "per il divieto imposto dal regolamento approvato con D.P.R. n. 220 del 2001, non sarebbe stato possibile utilizzare la graduatoria del primo concorso per coprire gli ulteriori neo istituiti 20 posti". Ma anche la disposizione del 2001, citata dall'Asm, non scioglie i dubbi perché prevede che "la graduatoria degli idonei rimane efficace per un termine di ventiquattro mesi dalla data di pubblicazione per eventuali coperture di posti per i quali il concorso e' stato bandito ovvero di posti della stessa categoria e profilo professionale che successivamente ed entro tale termine dovessero rendersi disponibili".
Il M5S con il capogruppo, Gianni Perrino, ha esaminato la vicenda e si chiede: "Insomma, quali sono le reali motivazioni di questa improvvisa rideterminazione (da 37 a 57, +65% nell'arco di soli pochi mesi) del personale infermieristico? E' stato rispettato l'articolato procedimento amministrativo che presidede alla programmazione del fabbisogno di personale dell'ASM Matera? C'è stata la prevista concertazione con le organizzazioni sindacali in merito alla rideterminazione del personale? Chi è o chi sono i dirigenti autori di questa proposta?". E continua: "Sono tanti i quesiti, ancora senza risposta, che abbiamo posto al presidente Pittella su questa strana situazione che sembrerebbe l'ennesimo frutto avvelenato di una cultura clientelare persistente nella sanità lucana e di interessi particolari del tutto estranei al bene della collettività".
In conclusione i pentastellati criticano fortemente l'ammministrazione Pittella, accusata di clientelismo: "Le risposte, chiare e esaustive, vanno date soprattutto agli oltre 300 candidati che, al prezzo di gravosi sacrifici e di tanta fatica, hanno riposto tantissime aspettative in questa selezione. Ma che fino ad ora hanno ricevuto solo l'ennesima beffa. In Basilicata, il lavoro, a partire da quello pubblico, non può e non deve più correre il rischio di essere appannaggio di cacicchi locali e delle loro camarille, ma diventare finalmente sinonimo di merito, competenza e operosità, libertà e liberazione definitiva dal familismo e dal clientelismo".