Asm, inserito un nuovo defibrillatore sottocutaneo
Intervento riuscito ad un paziente affetto da sindrome di Brugada
venerdì 2 gennaio 2015
10.04
A Matera, presso l'ospedale Madonna delle Grazie, è stato impiantato per la prima volta un nuovo defibrillatore sottocutaneo ad un paziente 35enne affetto da sindrome di Brugada.
L'intervento, riuscito sotto il profilo chirurgico ed elettrico, è stato effettuato dall'equipe del dottor Giancarlo Calculli, direttore dell'Unità Operativa di Cardiologia. Il nuovo sistema impiantato sottopelle è il S-ICD® di Boston Scientific che non è invasivo sia per il cuore che per i vasi sanguigni.
Calculli si è detto soddisfatto dell'intervento riuscito: "Siamo molto contenti di potere offrire a un paziente così giovane una terapia innovativa, una delle frontiere più avanzate della medicina minimamente invasiva, device che sintetizza condizioni di sicurezza indispensabili per la sua sopravvivenza insieme a rischi estremamente ridotti in quanto il dispositivo non necessita di elettrocateteri all'interno dei vasi sanguigni e nel cuore. Inoltre, ed è un aspetto da non sottovalutare, soprattutto in un ragazzo di questa età, l'impianto ha un impatto molto contenuto anche sul piano estetico".
Recentemente il settore cardiologico materano ha investito molto sulla cardiologia interventistica e sull'interventistica coronarica, introducendosi in rete con gli altri reparti di cardiologia regionali, come quello di Policoro.
Il 2014 si è chiuso con un bilancio soddisfacente per l'Asm: 700 coronarografie, 400 angioplastiche, di cui 80 eseguite in emergenza, e 200 impianti tra pacemaker e defibrillatori.
L'intervento, riuscito sotto il profilo chirurgico ed elettrico, è stato effettuato dall'equipe del dottor Giancarlo Calculli, direttore dell'Unità Operativa di Cardiologia. Il nuovo sistema impiantato sottopelle è il S-ICD® di Boston Scientific che non è invasivo sia per il cuore che per i vasi sanguigni.
Calculli si è detto soddisfatto dell'intervento riuscito: "Siamo molto contenti di potere offrire a un paziente così giovane una terapia innovativa, una delle frontiere più avanzate della medicina minimamente invasiva, device che sintetizza condizioni di sicurezza indispensabili per la sua sopravvivenza insieme a rischi estremamente ridotti in quanto il dispositivo non necessita di elettrocateteri all'interno dei vasi sanguigni e nel cuore. Inoltre, ed è un aspetto da non sottovalutare, soprattutto in un ragazzo di questa età, l'impianto ha un impatto molto contenuto anche sul piano estetico".
Recentemente il settore cardiologico materano ha investito molto sulla cardiologia interventistica e sull'interventistica coronarica, introducendosi in rete con gli altri reparti di cardiologia regionali, come quello di Policoro.
Il 2014 si è chiuso con un bilancio soddisfacente per l'Asm: 700 coronarografie, 400 angioplastiche, di cui 80 eseguite in emergenza, e 200 impianti tra pacemaker e defibrillatori.