Arrestati gli autori del furto al Monte dei Paschi di Siena
I rapinatori della filiale di via La Martella colti in flagranza a Rimini nel solito Istituto Bancario
mercoledì 16 ottobre 2013
11.31
Tratti in arresto gli altri autori della rapina a mano armata dello scorso 16 aprile 2013 alla filiale di via La Martella del Monte dei Paschi di Siena. Si tratta dei catanesi Pietro Aloisio e Ignazio G. Grosso, collaboratori in diverso grado dei già tratti in arresto Cavallaro e Famoso.
Il mandato d'arresto disposto dal Gip Rosa Bia e dal Pubblico Ministero De Faia ha trovato riscontro positivo nell'esecuzione dell'Ordine di custodia cautelare in carcere disposto a Rimini, dove Grosso e Aloisio (l'unico incensurato del gruppo) hanno preso parte ad una nuova rapina presso il medesimo Istituto bancario, questa volta nella filiale della cittadina romagnola. Il colpo, nell'occasione, è andato male, ed i tre partecipanti alla rapina a mano armata sono stati colti in flagranza di reato e tratti in arresto. Immediatamente dopo, la III sezione – Reati contro il patrimonio – della Squadra Mobile della Questura di Matera ha rimesso a posto ogni tassello della rapina in territorio materano, che vedeva coinvolto, ma non ripreso dalle telecamere, Ignazio Grasso (l'anello mancante delle indagini sino a quel momento portate avanti).
La banda criminale, infatti, in questi anni ha realizzato altri colpi, il 10 e 20 luglio 2012 e quello del 16 aprile 2013, riuscendo a trattenere un bottino di quasi 25.000 euro (12.000 solamente nel colpo alla filiale di via La Martella). La modalità d'esecuzione era sempre la stessa. Uno dei rapinatori utilizzava la colla attack per eludere il controllo all'ingresso delle filiali, agendo sempre a volto scoperto. Dunque, armati di temperino gli autori delle rapine si sbarazzavano (a volte chiudendoli in alcuni stanzini) degli altri utenti presenti in banca, dunque, si facevano consegnare le banconote dai cassieri. Un'operazione che, nel tempo, ha coinvolto anche il commissariato di Acireale, dove alcuni polizziotti della Mobile si sono recati per effettuare meglio le indagini e riuscendo a ricavare informazioni necessarie alla cattura dei criminali.
La soddisfazione del capo della Squadra Mobile, Nicola Fucarino, è per l'ottimo contributo che il lavoro di ricerca dei propri poliziotti ha portato all'individuazione dei rapinatori. "E' stata una lunga ricerca – ha spigato Fucarino nel corso della conferenza stampa – che ha portato anche all'utilizzo dei nostri uomini per ricerche sul territorio, e per questo ringraziamo il commissario di Acireale. Un lavoro attento che ha permesso, seguendo le schede sim dei telefoni dei rapinatori, di chiudere i cerchio su una banda di rapinatori che operava sempre in tre, ma che è composta da almeno sette persone. Non escludiamo il coinvolgimento di altri soggetti, dunque continueremo a monitorare i movimenti da Catania".
Il mandato d'arresto disposto dal Gip Rosa Bia e dal Pubblico Ministero De Faia ha trovato riscontro positivo nell'esecuzione dell'Ordine di custodia cautelare in carcere disposto a Rimini, dove Grosso e Aloisio (l'unico incensurato del gruppo) hanno preso parte ad una nuova rapina presso il medesimo Istituto bancario, questa volta nella filiale della cittadina romagnola. Il colpo, nell'occasione, è andato male, ed i tre partecipanti alla rapina a mano armata sono stati colti in flagranza di reato e tratti in arresto. Immediatamente dopo, la III sezione – Reati contro il patrimonio – della Squadra Mobile della Questura di Matera ha rimesso a posto ogni tassello della rapina in territorio materano, che vedeva coinvolto, ma non ripreso dalle telecamere, Ignazio Grasso (l'anello mancante delle indagini sino a quel momento portate avanti).
La banda criminale, infatti, in questi anni ha realizzato altri colpi, il 10 e 20 luglio 2012 e quello del 16 aprile 2013, riuscendo a trattenere un bottino di quasi 25.000 euro (12.000 solamente nel colpo alla filiale di via La Martella). La modalità d'esecuzione era sempre la stessa. Uno dei rapinatori utilizzava la colla attack per eludere il controllo all'ingresso delle filiali, agendo sempre a volto scoperto. Dunque, armati di temperino gli autori delle rapine si sbarazzavano (a volte chiudendoli in alcuni stanzini) degli altri utenti presenti in banca, dunque, si facevano consegnare le banconote dai cassieri. Un'operazione che, nel tempo, ha coinvolto anche il commissariato di Acireale, dove alcuni polizziotti della Mobile si sono recati per effettuare meglio le indagini e riuscendo a ricavare informazioni necessarie alla cattura dei criminali.
La soddisfazione del capo della Squadra Mobile, Nicola Fucarino, è per l'ottimo contributo che il lavoro di ricerca dei propri poliziotti ha portato all'individuazione dei rapinatori. "E' stata una lunga ricerca – ha spigato Fucarino nel corso della conferenza stampa – che ha portato anche all'utilizzo dei nostri uomini per ricerche sul territorio, e per questo ringraziamo il commissario di Acireale. Un lavoro attento che ha permesso, seguendo le schede sim dei telefoni dei rapinatori, di chiudere i cerchio su una banda di rapinatori che operava sempre in tre, ma che è composta da almeno sette persone. Non escludiamo il coinvolgimento di altri soggetti, dunque continueremo a monitorare i movimenti da Catania".