Architetti innovativi Matera
"No alla speculazione urbanistica sulle aree Paip"
sabato 5 novembre 2022
10.00
Gli architetti innovativi Matera dicono no alla speculazione urbanistica che si sta perpetrando ai danni della città. Domani il Consiglio comunale di Matera discuterà la variante normativa relativa alla Zona Paip. In sostanza, se venisse approvata questa variante si omologherebbe la Zona Paip al Regolamento edilizio. Cioè si introdurrebbe la possibilità di realizzare nella zona industriale e produttiva, immobili residenziali e strutture ricettive in una commistione di funzioni poco integrata.
"Con questo provvedimento sciagurato -affermano gli architetti Giovanni Martemucci e Sergio Venezia- si darebbe il via ad una trasformazione urbanistica caotica che pregiudica la vocazione artigianale e produttiva della Zona Paip. Quello che è tradizionalmente il distretto produttivo della città verrebbe equiparato ad una qualsiasi zona cittadina sulla quale è possibile fare operazioni di trasformazione e, in molti casi, di speculazione urbanistica ed edilizia. Ciò comporterebbe il rischio di cambiare volto, senza alcuna regola, ad una ampia area di città sfuggendo alle programmazione urbanistica che invece tende a differenziare le zone produttive da quelle residenziali perchè caratterizzate da esigenze sociali diverse e pertanto destinatarie di servizi e infrastrutture specifici. Come accaduto altre volte in questa città, si demanda la programmazione urbanistica ad una scelta di cavillosa di regolamento, snobbando la progettazione che è il passaggio obbligato per arrivare ad un tessuto urbano equilibrato e fruibile nelle sue diverse funzioni".
"Con questo provvedimento sciagurato -affermano gli architetti Giovanni Martemucci e Sergio Venezia- si darebbe il via ad una trasformazione urbanistica caotica che pregiudica la vocazione artigianale e produttiva della Zona Paip. Quello che è tradizionalmente il distretto produttivo della città verrebbe equiparato ad una qualsiasi zona cittadina sulla quale è possibile fare operazioni di trasformazione e, in molti casi, di speculazione urbanistica ed edilizia. Ciò comporterebbe il rischio di cambiare volto, senza alcuna regola, ad una ampia area di città sfuggendo alle programmazione urbanistica che invece tende a differenziare le zone produttive da quelle residenziali perchè caratterizzate da esigenze sociali diverse e pertanto destinatarie di servizi e infrastrutture specifici. Come accaduto altre volte in questa città, si demanda la programmazione urbanistica ad una scelta di cavillosa di regolamento, snobbando la progettazione che è il passaggio obbligato per arrivare ad un tessuto urbano equilibrato e fruibile nelle sue diverse funzioni".