Archeologia, inaugurato l’anno accademico della scuola di specializzazione
Per l’occasione presentato ‘Il Grande Progetto Pompei’
domenica 25 gennaio 2015
10.40
Inaugurato l'anno accademico 2014-2015 della scuola di specializzazione in beni archeologici, corso dell'Università degli Studi della Basilicata.
Ad anticipare la cerimonia di inaugurazione e di consegna delle pergamene per gli specializzati degli anni precedenti, una tavola rotonda sul 'Grande Progetto Pompei'. Il dibattito ha visto la partecipazione dei responsabili del progetto: Massimo Osanna, Soprintendente speciale per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano, e Stabia; Giovanni Nistri, direttore generale del progetto; William Van Andringa, professore dell'Universitè Charles de Gaulle – Lille 3; Daniele Malfitana, direttore IBAM – CNR.
L'iniziativa consiste in un intervento da 105 milioni di euro, tra fondi Fesr e nazionale, che mira alla riqualificazione del sito archeologico di Pompei entro dicembre 2015."Il progetto Pompei – afferma Massimo Osanna – è nato con una serie di piani d'intervento straordinario che sono: la riduzione a riduzione del rischio idrogeologico, con la messa in sicurezza dei terrapieni non scavati, la messa in sicurezza delle insulae, il consolidamento e restauro delle murature, il consolidamento e restauro delle superfici decorate, la protezione degli edifici dalle intemperie, con conseguente aumento delle aree visitabili, il potenziamento del sistema di videosorveglianza". Un progetto con ampi margini di miglioramento e che sarà fruibile per tutti: "Per il futuro si sta pensando anche ad un piano 'Pompei per tutti', un percorso che sarà accessibile anche ai disabili". Ed aggiunge: "Si sta pensando anche ad attività di ricerca sui santuari di Pompei, coinvolgendo le università di Roma, Napoli e Bari".
Successivamente sono state consegnate le pergamene agli specializzati della scuola biennale in beni archeologici di Matera, istituita nell'anno accademico 2010-2011. Aurelia Sole, rettrice dell'Università degli Studi di Basilicata, è soddisfatta del corso: "E' uno dei punti d'eccellenza della nostra università. Uno degli approcci giusti per risolvere problemi complessi, come Pompei, è quello di mettere in rete le proprie competenze, in questo caso l'archeologia si mescola con la tecnologia". Dello stesso avviso anche il direttore della scuola di specializzazione in beni archeologici, Francesca Sogliani, che aggiunge: "Nel 2015, oltre a continuare le campagne già avviate, programmeremo un nuovo ciclo di scavi per valorizzare i siti della Basilicata".
Ad anticipare la cerimonia di inaugurazione e di consegna delle pergamene per gli specializzati degli anni precedenti, una tavola rotonda sul 'Grande Progetto Pompei'. Il dibattito ha visto la partecipazione dei responsabili del progetto: Massimo Osanna, Soprintendente speciale per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano, e Stabia; Giovanni Nistri, direttore generale del progetto; William Van Andringa, professore dell'Universitè Charles de Gaulle – Lille 3; Daniele Malfitana, direttore IBAM – CNR.
L'iniziativa consiste in un intervento da 105 milioni di euro, tra fondi Fesr e nazionale, che mira alla riqualificazione del sito archeologico di Pompei entro dicembre 2015."Il progetto Pompei – afferma Massimo Osanna – è nato con una serie di piani d'intervento straordinario che sono: la riduzione a riduzione del rischio idrogeologico, con la messa in sicurezza dei terrapieni non scavati, la messa in sicurezza delle insulae, il consolidamento e restauro delle murature, il consolidamento e restauro delle superfici decorate, la protezione degli edifici dalle intemperie, con conseguente aumento delle aree visitabili, il potenziamento del sistema di videosorveglianza". Un progetto con ampi margini di miglioramento e che sarà fruibile per tutti: "Per il futuro si sta pensando anche ad un piano 'Pompei per tutti', un percorso che sarà accessibile anche ai disabili". Ed aggiunge: "Si sta pensando anche ad attività di ricerca sui santuari di Pompei, coinvolgendo le università di Roma, Napoli e Bari".
Successivamente sono state consegnate le pergamene agli specializzati della scuola biennale in beni archeologici di Matera, istituita nell'anno accademico 2010-2011. Aurelia Sole, rettrice dell'Università degli Studi di Basilicata, è soddisfatta del corso: "E' uno dei punti d'eccellenza della nostra università. Uno degli approcci giusti per risolvere problemi complessi, come Pompei, è quello di mettere in rete le proprie competenze, in questo caso l'archeologia si mescola con la tecnologia". Dello stesso avviso anche il direttore della scuola di specializzazione in beni archeologici, Francesca Sogliani, che aggiunge: "Nel 2015, oltre a continuare le campagne già avviate, programmeremo un nuovo ciclo di scavi per valorizzare i siti della Basilicata".