Approvato in Consiglio comunale l'aumento del 100% della tassa di soggiorno

Sulla questione interviene il Consorzio Albergatori Matera

lunedì 2 ottobre 2017
Matera, capitale europea della cultura del 2019, si rivela una città in cui alcuni amministratori comunali, o meglio "pontieri" – come amano definirsi – sono in realtà "avvelenatori di pozzi".

E' il caso dell'aumento (indiscriminato) del 100% della tassa di soggiorno approvato dal Consiglio comunale, nonostante i reiterati incontri chiarificatori che le associazioni di categoria avevano chiesto e ottenuto, nelle scorse settimane, con gli assessori al Bilancio, Quintano, e al Turismo, Poli Bortone. Si è trattato sia di un momento importante di sinergia tra operatori, mai così compatti fino ad oggi, ma anche di confronto pacato e (apparentemente) oggettivo in materia, col governo cittadino.

Recentemente, infatti, gli operatori del settore ricettivo cittadino credevano di essere addivenuti ad un accordo, ovvero una possibilità per l'amministrazione comunale affinché brillasse finalmente per cultura di ascolto e mediazione, le basi di quel civismo che avrebbe dovuto animare la giunta De Ruggieri, stando almeno agli intenti elettorali: aumentare la tassa del 50% a partire dal 1° gennaio 2018, istituendo un tavolo tecnico con le associazioni per concordare l'impiego degli introiti nel capitolo di spesa dei servizi turistici e non della "finanza creativa" come avvenuto fino a qualche tempo fa.

Le motivazioni addotte dagli operatori per dimezzare l'aumento (come il mancato utilizzo degli introiti della tassa per potenziare l'apparato dell'accoglienza e la programmazione in città o la permanenza media di 1,68 giorni e l'assenza di tasse simili nei centri viciniori) erano state considerate più che ragionevoli, salvo poi cedere ancora una volta alla tentazione di far piombare le scelte dall'alto, da una giunta in cui la gran parte delle deleghe sembra essere stata assegnata dalla dea bendata.

Ma per Matera non si prospetta l'avvenire della fortuna bensì un avvenire di fortuna, un futuro con poche utopie e molte distopie (per restare in tema 2019) nel quale, dismessi gli abiti del civismo elettorale, si è preferito vestire le divise dei colonnelli, fermo restando che gli abusivi restano al posto loro, il turismo "mordi e fuggi" senza discipline d'ingresso anche, mentre si calca ancora una volta la mano su chi sta cercando di fare del proprio lavoro, oltre che un introito per se stesso e una fonte stabile e duratura di occupazione, anche un motivo prestigio per l'intera città.

Forma delirante e punteggiatura sbagliata: l'ultimo atto in ordine di tempo dell'amministrazione De Ruggieri è uguale al primo comunicato stampa partorito dall'Ente dopo aver liquidato il suo ottimo portavoce quello con cui, triste monito, qualcuno voleva ricordarci che effettivamente Matera è una città strana. Come dargli torto?

Intanto, nelle prossime ore gli operatori del settore ricettivo di Matera, attraverso le proprie sigle, annunceranno le azioni mirate a esprimere il più totale dissenso nei confronti di questo cieco e ottuso accanimento.

Siamo tutti avvisati!