Applicazione della TASI nelle aree industriali di Matera
Confapi Matera chiede notizie sull’intesa tra Comune e Consorzio Industriale
martedì 17 ottobre 2017
10.28
Con una nota indirizzata all'assessore alle Politiche Tributarie del Comune di Matera, Eustachio Quintano, e all'amministratore unico del Consorzio per lo Sviluppo Industriale, Carlo Chiurazzi, il presidente di Confapi Matera, Massimo De Salvo, ha chiesto urgenti notizie sull'attuazione dell'accordo tra Amministrazione Comunale e Consorzio in ordine allo storno di parte delle somme introitate a titolo di tassa sui servizi indivisibili.
Il riferimento è alla nota questione dell'applicazione della TASI nelle aree industriali e del pagamento delle spese di gestione da parte delle imprese al Consorzio per lo Sviluppo Industriale.
Sin dal 2014, anno di introduzione della Tasi, Confapi Matera contesta che le imprese delle aree industriali siano costrette a pagare due volte per i medesimi servizi: ai Comuni appunto la Tassa sui servizi indivisibili, e al Consorzio per lo Sviluppo Industriale le spese di gestione, cioè i costi della pubblica illuminazione, della manutenzione delle strade, ecc.
La soluzione al problema è scritta nella legge regionale n. 18 del 2010, che prevede il passaggio ai Comuni dei predetti servizi, quindi il passaggio della titolarità delle infrastrutture e degli impianti gestiti dai Consorzi, come del resto avviene da sempre per le aree artigianali pip o paip.
Purtroppo il tavolo tecnico avviato nel 2015 presso la Regione al fine di dare attuazione alla legge regionale n. 18 non ha sortito effetti a causa della ritrosia dei Comuni interessati, nonostante la disponibilità dell'Anci Basilicata.
"Per questo motivo – sottolinea De Salvo - l'intesa trovata qualche tempo fa tra l'Assessore Quintano e l'Amministratore Unico Chiurazzi, che prevede che il Comune di Matera giri al Consorzio una parte degli incassi della TASI, sembra una buona soluzione, seppur non definitiva, per dirimere una vicenda che si trascina ormai da alcuni anni".
"L'urgenza è dettata dal fatto che l'Ente consortile si accinge a emettere le fatture per l'anno 2016, con il risultato della duplicazione di costi per le imprese. L'alternativa – conclude il presidente di Confapi Matera – è l'applicazione da parte della Regione dell'art. 27 comma 2 della legge n. 18/2010 che prevede la nomina di un commissario ad acta per attuare il trasferimento ai Comuni di competenza delle infrastrutture interessate (strade, impianti di pubblica illuminazione, verde pubblico, ecc.). L'applicazione di questa norma sarebbe l'extrema ratio per evitare che i debiti delle imprese verso i Consorzi aumentino e continuino ad alimentare questa superfetazione".
Il riferimento è alla nota questione dell'applicazione della TASI nelle aree industriali e del pagamento delle spese di gestione da parte delle imprese al Consorzio per lo Sviluppo Industriale.
Sin dal 2014, anno di introduzione della Tasi, Confapi Matera contesta che le imprese delle aree industriali siano costrette a pagare due volte per i medesimi servizi: ai Comuni appunto la Tassa sui servizi indivisibili, e al Consorzio per lo Sviluppo Industriale le spese di gestione, cioè i costi della pubblica illuminazione, della manutenzione delle strade, ecc.
La soluzione al problema è scritta nella legge regionale n. 18 del 2010, che prevede il passaggio ai Comuni dei predetti servizi, quindi il passaggio della titolarità delle infrastrutture e degli impianti gestiti dai Consorzi, come del resto avviene da sempre per le aree artigianali pip o paip.
Purtroppo il tavolo tecnico avviato nel 2015 presso la Regione al fine di dare attuazione alla legge regionale n. 18 non ha sortito effetti a causa della ritrosia dei Comuni interessati, nonostante la disponibilità dell'Anci Basilicata.
"Per questo motivo – sottolinea De Salvo - l'intesa trovata qualche tempo fa tra l'Assessore Quintano e l'Amministratore Unico Chiurazzi, che prevede che il Comune di Matera giri al Consorzio una parte degli incassi della TASI, sembra una buona soluzione, seppur non definitiva, per dirimere una vicenda che si trascina ormai da alcuni anni".
"L'urgenza è dettata dal fatto che l'Ente consortile si accinge a emettere le fatture per l'anno 2016, con il risultato della duplicazione di costi per le imprese. L'alternativa – conclude il presidente di Confapi Matera – è l'applicazione da parte della Regione dell'art. 27 comma 2 della legge n. 18/2010 che prevede la nomina di un commissario ad acta per attuare il trasferimento ai Comuni di competenza delle infrastrutture interessate (strade, impianti di pubblica illuminazione, verde pubblico, ecc.). L'applicazione di questa norma sarebbe l'extrema ratio per evitare che i debiti delle imprese verso i Consorzi aumentino e continuino ad alimentare questa superfetazione".