Aperto al traffico l'ultimo tratto della statale Bradanica
Mancava all'appello solo il lotto di La Martella
giovedì 2 dicembre 2021
12.44
Sulla strada statale 655 "Bradanica" Anas (Gruppo FS Italiane) ha aperto al traffico gli ultimi circa 4 km del 1° tronco-1° Lotto 'La Martella', a Matera, che rendono fruibile l'intero itinerario Bradanico, di oltre 140 km.
L'intero tracciato ha inizio al km 132,065 della SS655 "Bradanica" e termina sulla SS7 "Appia", attraverso lo svincolo di 'Matera-Centro', garantendo, inoltre, l'accesso all'autostrada A16 'Napoli-Canosa'; lo sviluppo dell'intera tratta è pari a circa 12 km (8 dei quali già in esercizio, con un innesto di collegamento sulla strada provinciale 'Timmari-Santa Chiara') con 4 svincoli per la connessione con la viabilità circostante, per un investimento complessivo oltre 77 milioni di euro, finanziati da Anas e dalla Regione Basilicata (quest'ultima per 19 milioni di euro).
La tratta aperta quest'oggi è caratterizzata dalla presenza di numerose opere d'arte: il viadotto Lama di Pepe I a tre campate continue della lunghezza complessiva di 90 metri circa, il viadotto Lama di Pepe II a due campate continue della lunghezza complessiva di 60 metri circa ed il viadotto Santo Stefano a sei campate continue, con luce di 30 metri ed impalcato realizzato in calcestruzzo armato, che costituisce un unico corpo, della lunghezza complessiva di 180 metri circa.
Quest'ultimo viadotto, che sovrappassa l'omonimo fosso, è stato oggetto di interventi di rinforzo e di consolidamento dei versanti – oltre che di opere di drenaggio delle acque di falda – in relazione al verificarsi di alcuni fenomeni di instabilità dei terreni. Alla realizzazione di tali interventi è seguito un necessario periodo di monitoraggio delle opere e dei versanti al fine di verificarne gli effetti, in esito ai quali è stato possibile quest'oggi procedere all'apertura al traffico. Tale monitoraggio dell'evoluzione dei fenomeni geologici dell'area e dell'interazione di questi ultimi con le strutture del viadotto resta comunque operativo, in relazione ad eventuali e successivi controlli o attività di salvaguardia.
La nuova viabilità resa fruibile oggi è una strada con sezione di tipo C1, della larghezza complessiva di 10,50 metri, con una carreggiata singola organizzata in due corsie di larghezza pari a 3,75 metri, fiancheggiate da banchine laterali larghe 1 metro e mezzo.
Lungo la tratta già aperta al transito in precedenza, si colloca un'altra opera d'arte importante: il ponte sul torrente Gravina, con struttura in acciaio, della luce di 144 metri circa, del tipo ad arco a via inferiore, costituito da un'unica campata sospesa mediante tiranti a due archi ribassati in tubolari di acciaio; tale opera d'arte supera il forte dislivello della valle del torrente Gravina, senza tra l'altro interessare l'area golenale tutelata per la valenza paesaggistica ed ambientale.
SCHEDA STORICA SULLA STRADA STATALE 655 BRADANICA
Il nucleo iniziale dell'arteria venne costruito dalla Cassa del Mezzogiorno lungo l'itinerario Foggia - Candela - Leonessa, e con il decreto ministeriale12 novembre 1991, n. 1524 viene classificata strada statale con la denominazione di "Strada statale n. 655 Bradanica".
Successivamente vennero realizzati il prolungamento da Leonessa fino al primo svincolo per Palazzo San Gervasio e il tratto intermedio tra lo svincolo di Spinazzola e l'innesto sulla strada statale 96 bis Barese.
Il 28 aprile 2006 venne inaugurato il prolungamento dall'innesto con la SS 96 bis fino alla località Santa Maria d'Irsi;
il 17 ottobre 2006 venne aperto un tratto intermedio compreso tra gli svincoli con la ex strada statale 168 di Venosa e con la ex strada statale 169 di Genzano.
l'11 ottobre 2016 venne aperto il tratto mancante tra gli svincoli di Palazzo San Gervasio e Spinazzola.
Il 2 dicembre 2021, viene aperto l'ultimo tratto, nella zona fra Timmari e il Borgo la Martella, della strada che arriva fino all'innesto con la statale 7, a Matera.
L'intero tracciato ha inizio al km 132,065 della SS655 "Bradanica" e termina sulla SS7 "Appia", attraverso lo svincolo di 'Matera-Centro', garantendo, inoltre, l'accesso all'autostrada A16 'Napoli-Canosa'; lo sviluppo dell'intera tratta è pari a circa 12 km (8 dei quali già in esercizio, con un innesto di collegamento sulla strada provinciale 'Timmari-Santa Chiara') con 4 svincoli per la connessione con la viabilità circostante, per un investimento complessivo oltre 77 milioni di euro, finanziati da Anas e dalla Regione Basilicata (quest'ultima per 19 milioni di euro).
La tratta aperta quest'oggi è caratterizzata dalla presenza di numerose opere d'arte: il viadotto Lama di Pepe I a tre campate continue della lunghezza complessiva di 90 metri circa, il viadotto Lama di Pepe II a due campate continue della lunghezza complessiva di 60 metri circa ed il viadotto Santo Stefano a sei campate continue, con luce di 30 metri ed impalcato realizzato in calcestruzzo armato, che costituisce un unico corpo, della lunghezza complessiva di 180 metri circa.
Quest'ultimo viadotto, che sovrappassa l'omonimo fosso, è stato oggetto di interventi di rinforzo e di consolidamento dei versanti – oltre che di opere di drenaggio delle acque di falda – in relazione al verificarsi di alcuni fenomeni di instabilità dei terreni. Alla realizzazione di tali interventi è seguito un necessario periodo di monitoraggio delle opere e dei versanti al fine di verificarne gli effetti, in esito ai quali è stato possibile quest'oggi procedere all'apertura al traffico. Tale monitoraggio dell'evoluzione dei fenomeni geologici dell'area e dell'interazione di questi ultimi con le strutture del viadotto resta comunque operativo, in relazione ad eventuali e successivi controlli o attività di salvaguardia.
La nuova viabilità resa fruibile oggi è una strada con sezione di tipo C1, della larghezza complessiva di 10,50 metri, con una carreggiata singola organizzata in due corsie di larghezza pari a 3,75 metri, fiancheggiate da banchine laterali larghe 1 metro e mezzo.
Lungo la tratta già aperta al transito in precedenza, si colloca un'altra opera d'arte importante: il ponte sul torrente Gravina, con struttura in acciaio, della luce di 144 metri circa, del tipo ad arco a via inferiore, costituito da un'unica campata sospesa mediante tiranti a due archi ribassati in tubolari di acciaio; tale opera d'arte supera il forte dislivello della valle del torrente Gravina, senza tra l'altro interessare l'area golenale tutelata per la valenza paesaggistica ed ambientale.
SCHEDA STORICA SULLA STRADA STATALE 655 BRADANICA
Il nucleo iniziale dell'arteria venne costruito dalla Cassa del Mezzogiorno lungo l'itinerario Foggia - Candela - Leonessa, e con il decreto ministeriale12 novembre 1991, n. 1524 viene classificata strada statale con la denominazione di "Strada statale n. 655 Bradanica".
Successivamente vennero realizzati il prolungamento da Leonessa fino al primo svincolo per Palazzo San Gervasio e il tratto intermedio tra lo svincolo di Spinazzola e l'innesto sulla strada statale 96 bis Barese.
Il 28 aprile 2006 venne inaugurato il prolungamento dall'innesto con la SS 96 bis fino alla località Santa Maria d'Irsi;
il 17 ottobre 2006 venne aperto un tratto intermedio compreso tra gli svincoli con la ex strada statale 168 di Venosa e con la ex strada statale 169 di Genzano.
l'11 ottobre 2016 venne aperto il tratto mancante tra gli svincoli di Palazzo San Gervasio e Spinazzola.
Il 2 dicembre 2021, viene aperto l'ultimo tratto, nella zona fra Timmari e il Borgo la Martella, della strada che arriva fino all'innesto con la statale 7, a Matera.