Antonella Ciervo presenta "La via del rosmarino"
Grande partecipazione di pubblico per la prima ufficiale del libro, già in edicola
domenica 29 dicembre 2013
15.40
In una ricca cornice di pubblico, ricca di curiosi e colleghi di Antonella Ciervo, la giornalista materana d'adozione ha presentato ieri il suo primo romanzo. Il titolo "La via del rosmarino" lascia presagire il carattere culinario, ma questo è solo lo sfondo di un incredibile racconto, tra allontanamenti, scomparse, sofferenza e violenza.
Al centro della narrazione, l'attenzione al tema dell'esistenza umana, diversamente interpretato e vissuto da chi, con potere e danaro, sancisce arbitrariamente una supremazia razziale e materiale sui più deboli, che sarà il filo conduttore anche di tutto il romanzo.
La presentazione, condotta dal giornalista Luigi Di Lauro, ha visto la partecipazione e l'intervento dell'avvocato e politico materano Emilio Nicola Buccico, che ha esaltato, tracciando dei passaggi, il libro scritto dalla giornalista de "Il Quotidiano della Basilicata".
Un racconto avvincente che tiene il lettore incolato al testo, quasi da leggere tutto d'un fiato, senza pause e restando incollati a temi di interesse generale, ma anche di stretta attualità. Lessico semplice, veloce, tipico della scrittura giornalistica. Il libro è stato edito dalla Edigrafema di Policoro, che ha inserito il testo della Ciervo nella collana Lucincittà.
Sicuramente un bel viaggio in un mondo diviso tra culinaria e traffico di organi davvero tutto particolare, per un libro pieno di suspance, ma anche di ricette sulle quali l'autrice sottolinea: "Mi è sempre piaciuto osservare la preparazione di tante ricette, ma molte di quelle inserite sono inventate, non garantisco sulla riuscita", ha ironizzato. Mentre spiega come il romanzo sia nata da un'esperienza capitata ad un amico, che ha poi coinvolto la Ciervo nell'avventura del suo primo romanzo. L'opera è già in vendita nelle librerie.
La trama del romanzo:
Le tranquille giornate di Sergio, proprietario del ristorante Abici situato nel borgo toscano di San Teodoro, vengono sconvolte dall'improvviso allontanamento di Carlo, amico fraterno con il quale condivide la passione per le spezie e per l'arte culinaria. La ricerca di tracce, che definiranno un puzzle dai risvolti imprevedibili, lo spingeranno in giro per l'Europa in compagnia di Gunther, uomo burbero e silenzioso che lo introdurrà alla sofferenza, la più violenta, perché strappata al fisico di chi non può ribellarsi. Circostanze e luoghi inimmaginati, personaggi criptici e tradizioni gastronomiche contribuiranno a delineare una realtà dai torni chiaroscuri.
Al centro della narrazione, l'attenzione al tema dell'esistenza umana, diversamente interpretato e vissuto da chi, con potere e danaro, sancisce arbitrariamente una supremazia razziale e materiale sui più deboli, che sarà il filo conduttore anche di tutto il romanzo.
La presentazione, condotta dal giornalista Luigi Di Lauro, ha visto la partecipazione e l'intervento dell'avvocato e politico materano Emilio Nicola Buccico, che ha esaltato, tracciando dei passaggi, il libro scritto dalla giornalista de "Il Quotidiano della Basilicata".
Un racconto avvincente che tiene il lettore incolato al testo, quasi da leggere tutto d'un fiato, senza pause e restando incollati a temi di interesse generale, ma anche di stretta attualità. Lessico semplice, veloce, tipico della scrittura giornalistica. Il libro è stato edito dalla Edigrafema di Policoro, che ha inserito il testo della Ciervo nella collana Lucincittà.
Sicuramente un bel viaggio in un mondo diviso tra culinaria e traffico di organi davvero tutto particolare, per un libro pieno di suspance, ma anche di ricette sulle quali l'autrice sottolinea: "Mi è sempre piaciuto osservare la preparazione di tante ricette, ma molte di quelle inserite sono inventate, non garantisco sulla riuscita", ha ironizzato. Mentre spiega come il romanzo sia nata da un'esperienza capitata ad un amico, che ha poi coinvolto la Ciervo nell'avventura del suo primo romanzo. L'opera è già in vendita nelle librerie.
La trama del romanzo:
Le tranquille giornate di Sergio, proprietario del ristorante Abici situato nel borgo toscano di San Teodoro, vengono sconvolte dall'improvviso allontanamento di Carlo, amico fraterno con il quale condivide la passione per le spezie e per l'arte culinaria. La ricerca di tracce, che definiranno un puzzle dai risvolti imprevedibili, lo spingeranno in giro per l'Europa in compagnia di Gunther, uomo burbero e silenzioso che lo introdurrà alla sofferenza, la più violenta, perché strappata al fisico di chi non può ribellarsi. Circostanze e luoghi inimmaginati, personaggi criptici e tradizioni gastronomiche contribuiranno a delineare una realtà dai torni chiaroscuri.
La biografia:
Antonella Ciervo (Belluno, 1965) è giornalista. Dall'Istria alla Sicilia, dalla Campania al Veneto, le radici di una famiglia melting pot, madre veneziana e padre italo-americano, la conducono in luoghi dalle culture e dai sapori differenti. Dopo l'infanzia trascorsa in Puglia, ritorna nella sua terra natale dove apprende i segreti delle parole nei lunghi silenzi del nonno e la passione per la cucina nelle pietanze prelibate della nonna. Qualche anno dopo si trasferisce definitivamente a Bari che oggi considera a tutti gli effetti la sua città. Nel 1982 comincia la sua esperienza lavorativa scrivendo per il quotidiano «Puglia». In seguito, nella città dei Sassi, fonda con altri colleghi «La Nuova Basilicata». Dal 2007 lavora nella redazione materana de «Il Quotidiano della Basilicata».
Antonella Ciervo (Belluno, 1965) è giornalista. Dall'Istria alla Sicilia, dalla Campania al Veneto, le radici di una famiglia melting pot, madre veneziana e padre italo-americano, la conducono in luoghi dalle culture e dai sapori differenti. Dopo l'infanzia trascorsa in Puglia, ritorna nella sua terra natale dove apprende i segreti delle parole nei lunghi silenzi del nonno e la passione per la cucina nelle pietanze prelibate della nonna. Qualche anno dopo si trasferisce definitivamente a Bari che oggi considera a tutti gli effetti la sua città. Nel 1982 comincia la sua esperienza lavorativa scrivendo per il quotidiano «Puglia». In seguito, nella città dei Sassi, fonda con altri colleghi «La Nuova Basilicata». Dal 2007 lavora nella redazione materana de «Il Quotidiano della Basilicata».