Anche a Matera lo sciopero generale su “La buona scuola”
Le attività scolastiche si fermano. Docenti e studenti contro la nuova riforma.
martedì 5 maggio 2015
8.36
Questa mattina, in gran parte degli istituti scolastici materani e italiani, la campanella ha suonato per pochi. Di fatti molti docenti e studenti hanno deciso di scioperare contro la nuova riforma "La buona scuola", contenuta nel disegno di legge redatto dal governo Renzi e in discussione, da settimane, presso la commissione cultura e istruzione della Camera.
Dunque, anche il mondo scolastico della città dei Sassi è in rivolta. Entrando nel merito, gli insegnanti contestano fondamentalmente tre punti del provvedimento legislativo, ancora in stato embrionale. Il primo è relativo ad un aumento sproporzionato dell'autonomia dei presidi con la possibilità di scegliere i docenti della propria scuola da un apposito albo. Il secondo, invece, riguarda le assunzioni: sono 100mila quelle annunciate dal governo, ma sarebbero troppo poche rispetto alla platea dei precari che, anche secondo le regole europee, hanno ormai acquisito il diritto ad essere stabilizzati nel posto di lavoro. Il terzo ed ultimo punto è relativo alla concessione di sgravi fiscali alle famiglie che iscrivono i figli a scuole paritarie a discapito delle statali.
A Matera, come detto, molti insegnanti hanno aderito allo sciopero, ma le manifestazioni si sono concentrate prevalentemente al di fuori del confine materano. Numerosi studenti e docenti, delle regioni Basilicata, Puglia e Calabria, hanno deciso di partecipare al corteo organizzato a Bari, in modo unitario, dai sindacati scuola FLC CGIL, CISL scuola, UIL scuola, SNALS e GILDA.
Dunque, anche il mondo scolastico della città dei Sassi è in rivolta. Entrando nel merito, gli insegnanti contestano fondamentalmente tre punti del provvedimento legislativo, ancora in stato embrionale. Il primo è relativo ad un aumento sproporzionato dell'autonomia dei presidi con la possibilità di scegliere i docenti della propria scuola da un apposito albo. Il secondo, invece, riguarda le assunzioni: sono 100mila quelle annunciate dal governo, ma sarebbero troppo poche rispetto alla platea dei precari che, anche secondo le regole europee, hanno ormai acquisito il diritto ad essere stabilizzati nel posto di lavoro. Il terzo ed ultimo punto è relativo alla concessione di sgravi fiscali alle famiglie che iscrivono i figli a scuole paritarie a discapito delle statali.
A Matera, come detto, molti insegnanti hanno aderito allo sciopero, ma le manifestazioni si sono concentrate prevalentemente al di fuori del confine materano. Numerosi studenti e docenti, delle regioni Basilicata, Puglia e Calabria, hanno deciso di partecipare al corteo organizzato a Bari, in modo unitario, dai sindacati scuola FLC CGIL, CISL scuola, UIL scuola, SNALS e GILDA.