Alsia, nuova proroga della gestione straordinaria
Il consiglio regionale rimanda ancora la riforma dell'ente
giovedì 12 febbraio 2015
9.36
Rimandata ancora una volta la decisione in merito al disegno di legge riguardante la "Riorganizzazione dell'attività amministrativa dell'Alsia". Il Consiglio regionale lucano, riunitosi nel pomeriggio di ieri, si è limitato ad approvare un'ulteriore proroga della gestione straordinaria dell'Agenzia lucana per lo sviluppo e l'innovazione in agricoltura (Alsia) fino all'entrata in vigore della legge regionale di riforma dell'Agenzia stessa e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2015.
Dopo l'attività ispettiva, la proposta avanzata dalla Giunta regionale di modifica della legge regionale n. 21/2014, è stata approvata a maggioranza (con 11 voti favorevoli di Pd, Pp, Ri, Gm e Psi; 4 voti contrari di Pdl-Fi, M5s e Lb-Fdi).
A nulla, dunque, è servita la denuncia dei dipendenti Alsia di qualche giorno fa che mirava proprio a scongiurare una nuova proroga del commissariamento. "Che l'Alsia sia commissariata dal 2006 ormai lo sanno anche le pietre della Basilicata - scrivevano i lavoratori - e prendiamo atto che questa "non notizia" cade nel cinico disinteresse di tutti i nostri consiglieri regionali, che avrebbero il compito di decidere cosa fare di questo ente strumentale. Un Commissariamento "straordinario", perché non determinato dalla cattiva gestione dell'Alsia, ma dalla inspiegabile e sciagurata decisione di sciogliere gli organismi in attesa della legge di riordino. In attesa di una legge che, dopo ….. anni di discussioni, commissioni consiliari, audizioni, assessori e legislature che si susseguono, ancora non vede la luce per puro disinteresse".
Se almeno la questione del rinnovo della proroga è stata temporaneamente risolta, "la gestione ordinaria dell'attività è comunque in condizioni di difficoltà indescrivibili - evidenziavano ancora i dipendenti Alsia - quando il Bilancio dell'Alsia viene approvato le risorse non vengono trasferite come sarebbe ragionevole pensare. Così, ogni mese bisogna fare la questua in Regione, rincorrendo assessori, consiglieri, direttori generali per avere almeno lo stretto necessario per garantire i pagamenti delle forniture più vecchie e gli stipendi dei dipendenti. Sempre che la gestione Regionale (non quella dell'Alsia) sia corretta e non sia a rischio di mancato rispetto del patto di stabilità, nel qual caso tutti i dipendenti del sistema regionale vengono pagati, ad eccezione dell'Alsia, che da qualche anno, inspiegabilmente, gode di questa condizione di privilegio. Il problema della produttività della spesa sostenuta per l'Alsia è trattato come un problema di filosofia: ogni volta che i lavoratori Alsia hanno posto il problema della utilità del loro lavoro, del rendimento degli 8 milioni di euro assegnati all'Alsia con il Bilancio, sono stati sbeffeggiati da Assessori e politici (possiamo indicare nomi e date), che comunque ci trattano come parassiti, senza peraltro decidere né fare nulla per modificare la situazione".
Dopo l'attività ispettiva, la proposta avanzata dalla Giunta regionale di modifica della legge regionale n. 21/2014, è stata approvata a maggioranza (con 11 voti favorevoli di Pd, Pp, Ri, Gm e Psi; 4 voti contrari di Pdl-Fi, M5s e Lb-Fdi).
A nulla, dunque, è servita la denuncia dei dipendenti Alsia di qualche giorno fa che mirava proprio a scongiurare una nuova proroga del commissariamento. "Che l'Alsia sia commissariata dal 2006 ormai lo sanno anche le pietre della Basilicata - scrivevano i lavoratori - e prendiamo atto che questa "non notizia" cade nel cinico disinteresse di tutti i nostri consiglieri regionali, che avrebbero il compito di decidere cosa fare di questo ente strumentale. Un Commissariamento "straordinario", perché non determinato dalla cattiva gestione dell'Alsia, ma dalla inspiegabile e sciagurata decisione di sciogliere gli organismi in attesa della legge di riordino. In attesa di una legge che, dopo ….. anni di discussioni, commissioni consiliari, audizioni, assessori e legislature che si susseguono, ancora non vede la luce per puro disinteresse".
Se almeno la questione del rinnovo della proroga è stata temporaneamente risolta, "la gestione ordinaria dell'attività è comunque in condizioni di difficoltà indescrivibili - evidenziavano ancora i dipendenti Alsia - quando il Bilancio dell'Alsia viene approvato le risorse non vengono trasferite come sarebbe ragionevole pensare. Così, ogni mese bisogna fare la questua in Regione, rincorrendo assessori, consiglieri, direttori generali per avere almeno lo stretto necessario per garantire i pagamenti delle forniture più vecchie e gli stipendi dei dipendenti. Sempre che la gestione Regionale (non quella dell'Alsia) sia corretta e non sia a rischio di mancato rispetto del patto di stabilità, nel qual caso tutti i dipendenti del sistema regionale vengono pagati, ad eccezione dell'Alsia, che da qualche anno, inspiegabilmente, gode di questa condizione di privilegio. Il problema della produttività della spesa sostenuta per l'Alsia è trattato come un problema di filosofia: ogni volta che i lavoratori Alsia hanno posto il problema della utilità del loro lavoro, del rendimento degli 8 milioni di euro assegnati all'Alsia con il Bilancio, sono stati sbeffeggiati da Assessori e politici (possiamo indicare nomi e date), che comunque ci trattano come parassiti, senza peraltro decidere né fare nulla per modificare la situazione".