Agronomi e forestali a raccolta per discutere del mondo che cambia
Congresso nazionale "Agrofor2030" sugli obiettivi dell'agenda ONU
venerdì 8 novembre 2019
Ad Agronomi e Forestali toccherà il difficile compito di diventare il punto di riferimento per la "transizione ecologica e sociale del Paese verso la sostenibilità". Una convinzione che viene approfondita in queste ore nell'ambito del XVII Congresso Nazionale "#Agrofor2030: The global goals", in corso di svolgimento questi giorni tra Matera e Montescaglioso.
Tre giornate tra le aule dell'università di Matera, l'abbazia di Montescaglioso e MH hotel nella Città dei Sassi per affrontare alcune tra le più scottati questioni dell'agenda 2030 che più da vicino riguardano e coinvolgono Agronomi e Forestali. Le quattro linee guida scelte per questa XVII edizione del congresso Nazionale sono relative alla sicurezza alimentare, alla vivibilità delle città e delle comunità sostenibili; alla sicurezza ambientale e alla gestione delle foreste.
Tematiche sulle quali agronomi e forestali dovranno dire la loro, svolgendo un ruolo di primo piano nell'accompagnare le comunità verso una maggiore sostenibilità ambientale.
Infatti -spiega Sabrina Diamanti, Presidente CONAF- "Nei prossimi decenni la popolazione mondiale crescerà, il tasso di urbanizzazione globale aumenterà, la qualità della vita media auspicabilmente migliorerà. Ciò significa che crescerà il bisogno di cibo, ma anche il fabbisogno di acqua, di energia, di fibre tessili, di materie prime per l'industria chimica e così via. Tutto in un contesto mondiale che sta affrontando cambiamenti sociali, economici, ambientali. In questo scenario, gli attori del settore primario dovranno diventare protagonisti per garantire a tutti l'accesso a ciò di cui si avrà bisogno, in modo sostenibile: mantenendo la fertilità dei suoli, preservando la biodiversità, riducendo gli inquinamenti di aria e acqua".
Così, in queste tre giornate lucane dedicate al congresso, sottolinea Giacomo Carreras, Presidente dell'Odaf Bari – "verranno discusse con esempi virtuosi le capacità progettuali dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali, il tipo di formazione e organizzazione necessarie alla categoria per superare le sfide future e contribuire al raggiungimento degli obiettivi di Agenda 2030, attraverso la definizione di linee guida che confluiranno nella redazione della Carta di Matera".
Il congresso nazionale dei dottori agronomi e forestali si protrarrà fino a sabato nella città di Matera scelta non a caso: simbolo del riscatto e – come dicono gli organizzatori "città metafora della trasformazione da promuovere per i luoghi di produzione di cibo: spazi funzionali alle tecniche produttive, belli e che esprimono l'identità di una comunità".
Tre giornate tra le aule dell'università di Matera, l'abbazia di Montescaglioso e MH hotel nella Città dei Sassi per affrontare alcune tra le più scottati questioni dell'agenda 2030 che più da vicino riguardano e coinvolgono Agronomi e Forestali. Le quattro linee guida scelte per questa XVII edizione del congresso Nazionale sono relative alla sicurezza alimentare, alla vivibilità delle città e delle comunità sostenibili; alla sicurezza ambientale e alla gestione delle foreste.
Tematiche sulle quali agronomi e forestali dovranno dire la loro, svolgendo un ruolo di primo piano nell'accompagnare le comunità verso una maggiore sostenibilità ambientale.
Infatti -spiega Sabrina Diamanti, Presidente CONAF- "Nei prossimi decenni la popolazione mondiale crescerà, il tasso di urbanizzazione globale aumenterà, la qualità della vita media auspicabilmente migliorerà. Ciò significa che crescerà il bisogno di cibo, ma anche il fabbisogno di acqua, di energia, di fibre tessili, di materie prime per l'industria chimica e così via. Tutto in un contesto mondiale che sta affrontando cambiamenti sociali, economici, ambientali. In questo scenario, gli attori del settore primario dovranno diventare protagonisti per garantire a tutti l'accesso a ciò di cui si avrà bisogno, in modo sostenibile: mantenendo la fertilità dei suoli, preservando la biodiversità, riducendo gli inquinamenti di aria e acqua".
Così, in queste tre giornate lucane dedicate al congresso, sottolinea Giacomo Carreras, Presidente dell'Odaf Bari – "verranno discusse con esempi virtuosi le capacità progettuali dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali, il tipo di formazione e organizzazione necessarie alla categoria per superare le sfide future e contribuire al raggiungimento degli obiettivi di Agenda 2030, attraverso la definizione di linee guida che confluiranno nella redazione della Carta di Matera".
Il congresso nazionale dei dottori agronomi e forestali si protrarrà fino a sabato nella città di Matera scelta non a caso: simbolo del riscatto e – come dicono gli organizzatori "città metafora della trasformazione da promuovere per i luoghi di produzione di cibo: spazi funzionali alle tecniche produttive, belli e che esprimono l'identità di una comunità".