Agricoltura, incremento del 17% degli occupati in Basilicata
Lo rende noto un’indagine di Coldiretti
sabato 14 marzo 2015
Secondo i dati di Coldiretti relativi all'ultimo trimestre 2014, l'agricoltura segna un incremento record del 17% riguardo il numero di occupati in Basilicata nonostante le pesanti difficoltà provocate dalla crisi.
Dall'analisi emerge un aumento del 20,5 degli uomini occupati nei campi, così come per le donne che incrementano moderatamente del 10,4 per cento. Un segnale positivo arriva anche dall'accrescimento congiunturale nello stesso periodo del numero di imprese agricole condotte da under 35 che in Basilicata salgono a oltre 1400 (+1,2 per cento), in controtendenza ai tassi elevati di disoccupazione giovanile.
Il presidente nazionale Coldiretti, Roberto Moncalvo, ha evidenziato: "Le campagne possono offrire prospettive di lavoro sia per chi vuole intraprendere con idee innovative che per chi vuole trovare una occupazione anche temporanea". L'esperienza dimostra che "molti giovani hanno saputo riconoscere ed incarnare le potenzialità del territorio trovando opportunità occupazionali, ma anche una migliore qualità della vita"."Ora la sfida – ha proseguito Moncalvo – è portare il valore della trasparenza nelle filiere fino alla grande distribuzione per garantire a tutti gli agricoltori la giusta redditività".
Tornando ai dati, la Basilicata si presenta all'Expo con quasi 1 impresa su 3 (30,1 per cento) che svolge attività agricola, un record nazionale rispetto alla media italiana che è ferma 12,5 per cento. Le circa 18mila imprese agricole hanno assicurato alla regione 90 prodotti agroalimentari tradizionali censiti: 1 liquore, 15 carni fresche e loro preparazione, 13 formaggi, 24 prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati, 4 prodotti di origine animale come miele e lattiero caseari escluso burro, 2 piatti composti o prodotti della gastronomia. Invece sono 1089 le imprese agricole impegnate nel biologico che coltivano una superficie di circa 48.000 ettari ma la Basilicata ha anche 5 prodotti a denominazione di origine protetta (Caciocavallo Silano, Fagioli bianchi di Rotonda, Melanzana rossa di Rotonda, Pecorino di Filiano, Vulture) e 4 prodotti a indicazione geografica protetta (Canestrato di Moliterno, Fagiolo di Sarconi, Pane di Matera e Peperone di Senise). In Lucania si trovano infine 4 vini a denominazione di origine controllata, una denominazione di origine controllata e garantita e una indicazione geografica tipica.
Dall'analisi emerge un aumento del 20,5 degli uomini occupati nei campi, così come per le donne che incrementano moderatamente del 10,4 per cento. Un segnale positivo arriva anche dall'accrescimento congiunturale nello stesso periodo del numero di imprese agricole condotte da under 35 che in Basilicata salgono a oltre 1400 (+1,2 per cento), in controtendenza ai tassi elevati di disoccupazione giovanile.
Il presidente nazionale Coldiretti, Roberto Moncalvo, ha evidenziato: "Le campagne possono offrire prospettive di lavoro sia per chi vuole intraprendere con idee innovative che per chi vuole trovare una occupazione anche temporanea". L'esperienza dimostra che "molti giovani hanno saputo riconoscere ed incarnare le potenzialità del territorio trovando opportunità occupazionali, ma anche una migliore qualità della vita"."Ora la sfida – ha proseguito Moncalvo – è portare il valore della trasparenza nelle filiere fino alla grande distribuzione per garantire a tutti gli agricoltori la giusta redditività".
Tornando ai dati, la Basilicata si presenta all'Expo con quasi 1 impresa su 3 (30,1 per cento) che svolge attività agricola, un record nazionale rispetto alla media italiana che è ferma 12,5 per cento. Le circa 18mila imprese agricole hanno assicurato alla regione 90 prodotti agroalimentari tradizionali censiti: 1 liquore, 15 carni fresche e loro preparazione, 13 formaggi, 24 prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati, 4 prodotti di origine animale come miele e lattiero caseari escluso burro, 2 piatti composti o prodotti della gastronomia. Invece sono 1089 le imprese agricole impegnate nel biologico che coltivano una superficie di circa 48.000 ettari ma la Basilicata ha anche 5 prodotti a denominazione di origine protetta (Caciocavallo Silano, Fagioli bianchi di Rotonda, Melanzana rossa di Rotonda, Pecorino di Filiano, Vulture) e 4 prodotti a indicazione geografica protetta (Canestrato di Moliterno, Fagiolo di Sarconi, Pane di Matera e Peperone di Senise). In Lucania si trovano infine 4 vini a denominazione di origine controllata, una denominazione di origine controllata e garantita e una indicazione geografica tipica.