Una festa della Bruna dall'autentico valore religioso
Il parere del consigliere regionale Acito
giovedì 2 luglio 2020
19.25
Le restrizioni causate dal Covid restituiscono il valore più autentico della festa patronale della Bruna. Ne è convinto il consigliere regionale Enzo Acito. L'esponente di Forza Italia sottolinea, infatti, che ha prevalere in questa nuova modalità di festeggiamento in onore della patrona della città dei Sassi è il valore identitario più autentico della comunità materana.
"Valori cattolici e laici di riscatto che animano una nuova visione in grado di mettere insieme le energie positive materane, in primo luogo, proiettate nella fase di riscatto dell'intera comunità lucana"- afferma Acito. Quindi, i festeggiamenti in tono ridotto -secondo quanto afferma il consigliere regionale- vanno letti come una opportunità e non un limite, perché ad essere privilegiata è stata la componente spirituale, vero fulcro della festa che però negli anni è quasi passata in second'ordine.
"Per questo ritengo che lo spirito con cui la gente di Matera ha vissuto la giornata da sempre più importante della storia della comunità, innestato alla resilienza che è un altro valore identitario che appartiene alle nostre comunità, rappresenta un monito per la politica e le istituzioni impegnati ad intercettare vecchi e nuovi bisogni a cui sforzarsi di dare risposte"- ha detto Acito, richiamandosi poi alle parole del governatore della Basilicata, Vito Bardi, che ha esortato i cittadini materani a "non perdere la gioia e la speranza di un futuro migliore, per il quale anche la Regione è impegnata a fare la sua parte". Un invito – dice Acito- a non mollare e a lottare per mettersi alle spalle definitivamente la fase del lockdown, che ha messo in ginocchio la città dei Sassi, a giudicare dalla evidente diminuzione delle presenze turistiche.
Per un futuro che potrà ripartir proprio dalla festa patronale dedicata alla Madonna della Bruna, che in passato tanti turisti ha richiamato a Matera.
E dunque sarà la speranza di un futuro migliore a diventare la molla che consentirà ai materani di rialzare le testa e far sì che Matera ritorni ad essere la locomotiva dello sviluppo economico di tutto il territorio lucano. Una speranza che- conclude Enzo Acito- deve animare la comunità materana, rafforzata nell'orgoglio di appartenenza: un legame con radici profonde, una tradizione che si perpetua nei secoli, nella consapevolezza di avere tutte le carte in regola, prima fra tutte la sicurezza sanitaria e la consapevolezza di poter diventare centro di riferimento meridionale delle nuove tecnologie applicate alle imprese culturali e creative, per rivestire il ruolo di traino dell'intera economia regionale".
"Valori cattolici e laici di riscatto che animano una nuova visione in grado di mettere insieme le energie positive materane, in primo luogo, proiettate nella fase di riscatto dell'intera comunità lucana"- afferma Acito. Quindi, i festeggiamenti in tono ridotto -secondo quanto afferma il consigliere regionale- vanno letti come una opportunità e non un limite, perché ad essere privilegiata è stata la componente spirituale, vero fulcro della festa che però negli anni è quasi passata in second'ordine.
"Per questo ritengo che lo spirito con cui la gente di Matera ha vissuto la giornata da sempre più importante della storia della comunità, innestato alla resilienza che è un altro valore identitario che appartiene alle nostre comunità, rappresenta un monito per la politica e le istituzioni impegnati ad intercettare vecchi e nuovi bisogni a cui sforzarsi di dare risposte"- ha detto Acito, richiamandosi poi alle parole del governatore della Basilicata, Vito Bardi, che ha esortato i cittadini materani a "non perdere la gioia e la speranza di un futuro migliore, per il quale anche la Regione è impegnata a fare la sua parte". Un invito – dice Acito- a non mollare e a lottare per mettersi alle spalle definitivamente la fase del lockdown, che ha messo in ginocchio la città dei Sassi, a giudicare dalla evidente diminuzione delle presenze turistiche.
Per un futuro che potrà ripartir proprio dalla festa patronale dedicata alla Madonna della Bruna, che in passato tanti turisti ha richiamato a Matera.
E dunque sarà la speranza di un futuro migliore a diventare la molla che consentirà ai materani di rialzare le testa e far sì che Matera ritorni ad essere la locomotiva dello sviluppo economico di tutto il territorio lucano. Una speranza che- conclude Enzo Acito- deve animare la comunità materana, rafforzata nell'orgoglio di appartenenza: un legame con radici profonde, una tradizione che si perpetua nei secoli, nella consapevolezza di avere tutte le carte in regola, prima fra tutte la sicurezza sanitaria e la consapevolezza di poter diventare centro di riferimento meridionale delle nuove tecnologie applicate alle imprese culturali e creative, per rivestire il ruolo di traino dell'intera economia regionale".