Accesso ai dati Arpab, i dubbi del consigliere Romaniello
“Ottenimento dati su monitoraggio ambientale solo dietro pagamento?”
sabato 2 aprile 2016
9.38
L'indagine della procura di Potenza sullo smaltimento illecito dei rifiuti riguardanti le estrazioni petrolifere continua ad essere al centro della ribalta pubblica. La scottante vicenda coinvolge non solo i dirigenti dell'impianto Eni di Viggiano, ma mette in forte discussione l'operato dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Basilicata (ARPAB).
L'agenzia avrebbe dovuto vigilare sulla qualificazione del tutto arbitraria dei rifiuti pericolosi, classificati come "non pericolosi". Gli stessi scarti venivano lavorati tramite "trattamento non adeguato" e "notevolmente più economico" con conseguente alterazione dei dati sulle emissioni in atmosfera. Certamente uno snodo fondamentale dell'inquietante inchiesta, approfondito dall'interrogazione presentata dal consigliere regionale del Gruppo misto, Giannino Romaniello.
In particolare Romaniello vuole vederci chiaro in merito all'ottenimento dei dati sul monitoraggio ambientale. "La Rai di Basilicata – afferma il consigliere - ha intervistato Giambattista Mele, medico e rappresentante di un'associazione a difesa della salute dei cittadini e dell'ambiente il quale ha dichiarato che Arpab fornisce i dati sui rilievi ed il monitoraggio ambientale solo dietro pagamento". Pertanto il consigliere chiede di sapere se il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella "è a conoscenza della scelta fatta dal nuovo direttore di Arpab e se la stessa è stata oggetto di comunicazione alla giunta e/o all'assessore al ramo e sulla base di quale norma di legge nazionale o regionale è stata assunta tale decisione".
Infatti "il nuovo direttore di Arpab – osserva Romaniello -, di fronte ai tanti problemi e priorità previste dalla legge, si pone il problema (con l'emanazione della delibera dirigenziale numero 174 del 24 marzo 2016) di modificare il regolamento per far pagare ai cittadini e alle associazioni il costo per l'accesso ai documenti amministrativi ed alle informazioni in materia ambientale".
Per l'esponente politico "è un diritto dei cittadini avere copia gratuita dei dati, nel rispetto delle norme di legge sulla trasparenza, trattandosi di elementi che possono avere effetti sulla salute e la difesa dell'ambiente". Per questo motivo Pittella dovrebbe intervenire "al fine di garantire la puntuale pubblicazione sul sito dell'Arpab di tutti i dati riguardanti le attività di monitoraggio".
Concludendo l'interrogazione, Romaniello chiede di sapere "se l'Arpab ha adempiuto a quanto previsto dall'art. 11 e dall'art. 14, della L.R. 37/2015 che prevedono, il primo la predisposizione della carta dei servizi ed il secondo la trasmissione dei dati trimestrali ed annuali al dipartimento Ambiente; se la Giunta regionale ha adottato le determinazioni di funzionamento della Conferenza Permanente di cui all'art. 25 sempre della L.R. 37/2015 e se lo stesso è stato insediato e convocato".
L'agenzia avrebbe dovuto vigilare sulla qualificazione del tutto arbitraria dei rifiuti pericolosi, classificati come "non pericolosi". Gli stessi scarti venivano lavorati tramite "trattamento non adeguato" e "notevolmente più economico" con conseguente alterazione dei dati sulle emissioni in atmosfera. Certamente uno snodo fondamentale dell'inquietante inchiesta, approfondito dall'interrogazione presentata dal consigliere regionale del Gruppo misto, Giannino Romaniello.
In particolare Romaniello vuole vederci chiaro in merito all'ottenimento dei dati sul monitoraggio ambientale. "La Rai di Basilicata – afferma il consigliere - ha intervistato Giambattista Mele, medico e rappresentante di un'associazione a difesa della salute dei cittadini e dell'ambiente il quale ha dichiarato che Arpab fornisce i dati sui rilievi ed il monitoraggio ambientale solo dietro pagamento". Pertanto il consigliere chiede di sapere se il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella "è a conoscenza della scelta fatta dal nuovo direttore di Arpab e se la stessa è stata oggetto di comunicazione alla giunta e/o all'assessore al ramo e sulla base di quale norma di legge nazionale o regionale è stata assunta tale decisione".
Infatti "il nuovo direttore di Arpab – osserva Romaniello -, di fronte ai tanti problemi e priorità previste dalla legge, si pone il problema (con l'emanazione della delibera dirigenziale numero 174 del 24 marzo 2016) di modificare il regolamento per far pagare ai cittadini e alle associazioni il costo per l'accesso ai documenti amministrativi ed alle informazioni in materia ambientale".
Per l'esponente politico "è un diritto dei cittadini avere copia gratuita dei dati, nel rispetto delle norme di legge sulla trasparenza, trattandosi di elementi che possono avere effetti sulla salute e la difesa dell'ambiente". Per questo motivo Pittella dovrebbe intervenire "al fine di garantire la puntuale pubblicazione sul sito dell'Arpab di tutti i dati riguardanti le attività di monitoraggio".
Concludendo l'interrogazione, Romaniello chiede di sapere "se l'Arpab ha adempiuto a quanto previsto dall'art. 11 e dall'art. 14, della L.R. 37/2015 che prevedono, il primo la predisposizione della carta dei servizi ed il secondo la trasmissione dei dati trimestrali ed annuali al dipartimento Ambiente; se la Giunta regionale ha adottato le determinazioni di funzionamento della Conferenza Permanente di cui all'art. 25 sempre della L.R. 37/2015 e se lo stesso è stato insediato e convocato".