Abbandono di rifiuti, multe più salate per i trasgressori
Nuovo appello del sindaco a rispettare le regole
giovedì 19 ottobre 2023
Il sindaco di Matera, Domenico Bennardi, a nome di tutta l'Amministrazione comunale, ha rinnovato l'appello al rispetto delle regole nella raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, segno di civiltà e tutela dell'ambiente. Una sensibilizzazione necessaria, anche in seguito ai controlli che la Polizia locale sta effettuando in città, e alla luce delle recenti novità normative che classificano l'abbandono dei rifiuti tra i cosiddetti reati contravvenzionali.
Lo prevede il decreto del 10 agosto 2023 (numero 105 "Decreto Giustizia"), convertito nella legge numero 137 del 9 ottobre scorso, già in vigore. In particolare, il comma 1 dell'articolo 6-ter della 137, modifica il comma 1 dell'articolo 255 (rubricato in "abbandono di rifiuti"), e prevede appunto la trasformazione dell'abbandono dei rifiuti da illecito amministrativo a reato contravvenzionale. Quindi, la precedente sanzione amministrativa da 300 a 3.000 euro, viene trasformata nella pena dell'ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Il triplo di quella precedente, che aumenta ulteriormente al doppio, se l'abbandono riguarda rifiuti pericolosi. Parallelamente, sono stati modificati anche alcuni articoli del Codice penale, come il 240-bis, che prevede la "confisca in casi particolari" del denaro o dei beni di cui il condannato non possa giustificare la provenienza, e di cui abbia la disponibilità in valore sproporzionato rispetto al proprio reddito.
L'inquinamento ambientale (art. 452-bis c.p.) si aggiunge ai reati che consentono tale confisca, oltre a morte o lesioni come conseguenza del delitto di inquinamento ambientale (art. 452-ter c.p.); il traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività e le attività organizzate per il traffico illecito dei rifiuti. Poi c'è un reato che interessa direttamente anche il territorio comunale di Matera, perché l'articolo 452-bis, comma 2 prevede che: «Quando l'inquinamento è prodotto in un'area naturale protetta o sottoposta a vincolo paesaggistico (come la Murgia materana ndr), ambientale, storico, artistico, architettonico o archeologico, ovvero in danno di specie animali o vegetali protette, la pena è aumentata da un terzo alla metà. Nel caso in cui l'inquinamento causi deterioramento, compromissione o distruzione di un habitat all'interno di un'area naturale protetta o sottoposta a vincolo paesaggistico, ambientale, storico, artistico, architettonico o archeologico, la pena è aumentata da un terzo a due terzi». Quindi, l'articolo 452-quater, comma 2 prevede che:"Quando il disastro è prodotto in un'area naturale protetta o sottoposta a vincolo paesaggistico, ambientale, storico, artistico, architettonico o archeologico, ovvero in danno di specie animali o vegetali protette, la pena è aumentata da un terzo alla metà".
«Sono tutte ragioni che ci inducono a rinnovare l'appello al rispetto delle regole -rimarca il sindaco Bennardi- innanzitutto per tutelare l'ambiente ed accrescere la quota di rifiuto correttamente differenziato, poi per evitare spiacevoli sanzioni, oggi decisamente più pesanti».
Lo prevede il decreto del 10 agosto 2023 (numero 105 "Decreto Giustizia"), convertito nella legge numero 137 del 9 ottobre scorso, già in vigore. In particolare, il comma 1 dell'articolo 6-ter della 137, modifica il comma 1 dell'articolo 255 (rubricato in "abbandono di rifiuti"), e prevede appunto la trasformazione dell'abbandono dei rifiuti da illecito amministrativo a reato contravvenzionale. Quindi, la precedente sanzione amministrativa da 300 a 3.000 euro, viene trasformata nella pena dell'ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Il triplo di quella precedente, che aumenta ulteriormente al doppio, se l'abbandono riguarda rifiuti pericolosi. Parallelamente, sono stati modificati anche alcuni articoli del Codice penale, come il 240-bis, che prevede la "confisca in casi particolari" del denaro o dei beni di cui il condannato non possa giustificare la provenienza, e di cui abbia la disponibilità in valore sproporzionato rispetto al proprio reddito.
L'inquinamento ambientale (art. 452-bis c.p.) si aggiunge ai reati che consentono tale confisca, oltre a morte o lesioni come conseguenza del delitto di inquinamento ambientale (art. 452-ter c.p.); il traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività e le attività organizzate per il traffico illecito dei rifiuti. Poi c'è un reato che interessa direttamente anche il territorio comunale di Matera, perché l'articolo 452-bis, comma 2 prevede che: «Quando l'inquinamento è prodotto in un'area naturale protetta o sottoposta a vincolo paesaggistico (come la Murgia materana ndr), ambientale, storico, artistico, architettonico o archeologico, ovvero in danno di specie animali o vegetali protette, la pena è aumentata da un terzo alla metà. Nel caso in cui l'inquinamento causi deterioramento, compromissione o distruzione di un habitat all'interno di un'area naturale protetta o sottoposta a vincolo paesaggistico, ambientale, storico, artistico, architettonico o archeologico, la pena è aumentata da un terzo a due terzi». Quindi, l'articolo 452-quater, comma 2 prevede che:"Quando il disastro è prodotto in un'area naturale protetta o sottoposta a vincolo paesaggistico, ambientale, storico, artistico, architettonico o archeologico, ovvero in danno di specie animali o vegetali protette, la pena è aumentata da un terzo alla metà".
«Sono tutte ragioni che ci inducono a rinnovare l'appello al rispetto delle regole -rimarca il sindaco Bennardi- innanzitutto per tutelare l'ambiente ed accrescere la quota di rifiuto correttamente differenziato, poi per evitare spiacevoli sanzioni, oggi decisamente più pesanti».