A Policoro, divieto uso acqua
Giordano (Ugl): "Provvedere e rassicurare i cittadini"
mercoledì 18 aprile 2018
16.56
"La decisione del sindaco di Policoro di disporre lo stop al consumo dell'acqua per usi potabili per la presenza di trialometani è formalmente ineccepibile e rappresenta per il primo cittadino una strada da percorrere obbligatoriamente. Chiediamo al Prefetto di Matera di vigilare immediatamente su Arpab e all'Ente Acquedotto Lucano, gestore del servizio idrico integrato per il territorio della Regione Basilicata, di far conoscere la verità e provvedere nel rassicurare l'utenza sull'immediata attivazione di ogni utile iniziativa necessaria a un rapido superamento della criticità. In tal senso per l'Ugl appare utile chiarire da parte dei citati se lo sforamento del valore dei trialometani si è comunque mantenuto all'interno del range di tollerabilità con uno scostamento accettabile, dunque, minimo rispetto al limite normativo per l'incolumità dei policoresi e da quanto tempo". E' quanto evidenzia il segretario provinciale dell'Ugl Matera, Pino Giordano.
Per il sindacalista, "tutto ciò nell'esclusivo interesse dell'utenza e nel pieno rispetto dei protocolli operativi sappiamo se gli Enti preposti ai controlli hanno effettuato i prelievi e inviato i campioni a laboratori esterni accreditati per effettuare i necessari accertamenti? A Policoro da quando si è appresa e diffusa la notizia, resta il disagio fortissimo, che ha obbligato decine di migliaia di persone a ricorrere alle casse di acqua minerale perfino per impastare il pane, fare il caffè e cuocere la pasta per la psicosi, giustificata dell'emergenza, causata dal superamento dei limiti di trialometani nelle condotte che ancora non sono tornati a stare entro il tetto massimo stabilito dalla legge. Per l'Ugl - aggiunge Giordano - si diano spiegazioni, comprensivi alla rabbia dei cittadini nella quale chiede espressamente di avere chiarimenti esaustivi e credibili, anche per valutare la possibilità di procedere con azioni risarcitorie nell'interesse della cittadinanza. L'assordante silenzio, a cui ora si assiste, potrebbe apparire come una soluzione di comodo al problema emergenza acqua, e le tante supposizioni non sono più accettabili. Siamo tutti scontenti, soprattutto, preoccupati per l'accaduto e per questo è giusto prendere le dovute posizioni. Di fronte alle emergenze bisogna agire tempestivamente per risolverle e, subito dopo, analizzare con accuratezza l'accaduto per poter individuare concretamente le possibili cause, siano esse accidentali oppure legate ad una non corretta gestione, affinché tali spiacevoli episodi non si verifichino più in futuro, tutelando realmente la salute di tutti i cittadini. Lasciando stare i pareri pro-parte espressi, le cause dell'accaduto ad oggi sono ancora incerte o quantomeno dubbiose, l'unica cosa certa è il disagio creato ieri e in continuo che ha visto tutti i cittadini policoresi in situazioni allarmistiche. Per questo ci si aspetta dai soggetti e dagli Enti di competenza, una immediata spiegazione dell'accaduto. Se è pur vero che non vi dovrebbero essere collegamenti con le assai opache vicende che riguardano l'Itrec di Rotondella e i trialometani, la paura tra i cittadini di Policoro è tanta proprio a seguito delle procedure di potabilizzazione di Acquedotto lucano che avvengono quasi in contemporanea con il sequestro delle tre vasche all'interno del centro Enea Trisaia".
Per il sindacalista, "tutto ciò nell'esclusivo interesse dell'utenza e nel pieno rispetto dei protocolli operativi sappiamo se gli Enti preposti ai controlli hanno effettuato i prelievi e inviato i campioni a laboratori esterni accreditati per effettuare i necessari accertamenti? A Policoro da quando si è appresa e diffusa la notizia, resta il disagio fortissimo, che ha obbligato decine di migliaia di persone a ricorrere alle casse di acqua minerale perfino per impastare il pane, fare il caffè e cuocere la pasta per la psicosi, giustificata dell'emergenza, causata dal superamento dei limiti di trialometani nelle condotte che ancora non sono tornati a stare entro il tetto massimo stabilito dalla legge. Per l'Ugl - aggiunge Giordano - si diano spiegazioni, comprensivi alla rabbia dei cittadini nella quale chiede espressamente di avere chiarimenti esaustivi e credibili, anche per valutare la possibilità di procedere con azioni risarcitorie nell'interesse della cittadinanza. L'assordante silenzio, a cui ora si assiste, potrebbe apparire come una soluzione di comodo al problema emergenza acqua, e le tante supposizioni non sono più accettabili. Siamo tutti scontenti, soprattutto, preoccupati per l'accaduto e per questo è giusto prendere le dovute posizioni. Di fronte alle emergenze bisogna agire tempestivamente per risolverle e, subito dopo, analizzare con accuratezza l'accaduto per poter individuare concretamente le possibili cause, siano esse accidentali oppure legate ad una non corretta gestione, affinché tali spiacevoli episodi non si verifichino più in futuro, tutelando realmente la salute di tutti i cittadini. Lasciando stare i pareri pro-parte espressi, le cause dell'accaduto ad oggi sono ancora incerte o quantomeno dubbiose, l'unica cosa certa è il disagio creato ieri e in continuo che ha visto tutti i cittadini policoresi in situazioni allarmistiche. Per questo ci si aspetta dai soggetti e dagli Enti di competenza, una immediata spiegazione dell'accaduto. Se è pur vero che non vi dovrebbero essere collegamenti con le assai opache vicende che riguardano l'Itrec di Rotondella e i trialometani, la paura tra i cittadini di Policoro è tanta proprio a seguito delle procedure di potabilizzazione di Acquedotto lucano che avvengono quasi in contemporanea con il sequestro delle tre vasche all'interno del centro Enea Trisaia".