A Piazza degli Olmi un laboratorio di rigenerazione urbana
In progetto uno spazio verde con diverse idee sul tavolo
sabato 25 ottobre 2014
13.08
Trasformare una piazza cementificata e deserta in uno spazio verde e frequentato. Questo è stato l'intento del "Laboratorio di rigenerazione urbana" svoltosi in Piazza degli Olmi, promosso dalla professoressa Ina Macaione, ex assessore all'urbanistica di Matera, e dal prof. Armando Sichenze.
L'iniziativa rientra nell'ambito dello sviluppo urbanistico, da sempre caldeggiato dai due professori, di "città-natura", dove diverse idee provenienti dalla cittadinanza, dai bambini delle scuole e dagli universitari, confluiranno in un progetto rigenerante riguardante Piazza degli Olmi.
Le diverse idee di progetto sono state illustrate nel piazzale e mostrate ai residenti dell'area. Nel pomeriggio sono state allestite le 24 colonne della Piazza 'vestite' di teli colorati, di poesie e di disegni. Sono stati preparati anche dei piccoli spettacoli incentrati sull'ambiente e sull'uomo, dove gli artisti hanno dato sfoggio della propria arte.
La professoressa Macaione ha spiegato l'evoluzione del laboratorio partecipato: "L'iniziativa è partita a marzo 2014 con degli incontri sulla rigenerazione di Piazza degli Olmi a cui hanno partecipato i bambini della scuola 'Bramante'. Poi abbiamo incontrato i cittadini della Piazza ed il desiderio espresso è stato quello di predisporre degli spazi verdi. Hanno partecipato anche gli universitari della facoltà di architettura di Matera e di Brema in un workshop di progettazione. Mi auguro che entro la fine di giugno si riesca ad arrivare ad un progetto definitivo da presentare al Comune. Con ciò abbiamo dimostrato un modello partecipato di progettazione e speriamo che possa essere emulativo".
La professoressa ha illustrato la storia del piazzale e l'obiettivo dell'iniziativa: "Il piazzale è un vuoto fortemente voluto dagli abitanti, perché il progetto iniziale prevedeva il passaggio di una strada. Ma il progetto non è stato riconosciuto dai cittadini, perché non progettato insieme a loro. Lo spazio è stato poco utilizzato e i negozi sono tutti chiusi. La rigenerazione urbana interviene per riqualificare gli spazi, renderli produttivi. L'obiettivo dell'iniziativa si raggiungerà solo quando apriranno nuove attività produttive. Gli spazi devono produrre lavoro".
Il professor Armando Sichenze è entrato nel merito della riqualificazione: "La rigenerazione è un processo, non è un oggetto, non è un atto in un tempo definito. Tutto il cemento sarà smantellato e subentreranno i prati con delle percorrenze. Come tutti i processi evolutivi, l'importante è iniziare soprattutto dalle aree di periferia. Le periferie sono città nascenti, dove si possono raccogliere le energie. Più energie interagiscono, più si crea cultura. L'interazione di arti, scienza, scrittura, cultura, pittura, musica, crea cultura e modello evolutivi di città".
Presente anche Francesca Romano, poetessa che a margine dell'evento, ha dichiarato: "Questa cementificazione rende il tutto anonimo e asettico sia da un punto di vista ambientale che di antropologia umana. Rendere i luoghi più vivibili, in riferimento all'ambiente e alla cultura è un obiettivo condivisibile". E poi un ultimo pensiero al titolo insignito pochi giorni fa: "Matera è una città che ha una sua realtà culturale che va sicuramente valorizzata anche nel campo ambientale. La città dei Sassi è sempre stata attenta alla materia urbanistica ma ora deve interessarsi alla riqualificazione dei luoghi".
L'iniziativa rientra nell'ambito dello sviluppo urbanistico, da sempre caldeggiato dai due professori, di "città-natura", dove diverse idee provenienti dalla cittadinanza, dai bambini delle scuole e dagli universitari, confluiranno in un progetto rigenerante riguardante Piazza degli Olmi.
Le diverse idee di progetto sono state illustrate nel piazzale e mostrate ai residenti dell'area. Nel pomeriggio sono state allestite le 24 colonne della Piazza 'vestite' di teli colorati, di poesie e di disegni. Sono stati preparati anche dei piccoli spettacoli incentrati sull'ambiente e sull'uomo, dove gli artisti hanno dato sfoggio della propria arte.
La professoressa Macaione ha spiegato l'evoluzione del laboratorio partecipato: "L'iniziativa è partita a marzo 2014 con degli incontri sulla rigenerazione di Piazza degli Olmi a cui hanno partecipato i bambini della scuola 'Bramante'. Poi abbiamo incontrato i cittadini della Piazza ed il desiderio espresso è stato quello di predisporre degli spazi verdi. Hanno partecipato anche gli universitari della facoltà di architettura di Matera e di Brema in un workshop di progettazione. Mi auguro che entro la fine di giugno si riesca ad arrivare ad un progetto definitivo da presentare al Comune. Con ciò abbiamo dimostrato un modello partecipato di progettazione e speriamo che possa essere emulativo".
La professoressa ha illustrato la storia del piazzale e l'obiettivo dell'iniziativa: "Il piazzale è un vuoto fortemente voluto dagli abitanti, perché il progetto iniziale prevedeva il passaggio di una strada. Ma il progetto non è stato riconosciuto dai cittadini, perché non progettato insieme a loro. Lo spazio è stato poco utilizzato e i negozi sono tutti chiusi. La rigenerazione urbana interviene per riqualificare gli spazi, renderli produttivi. L'obiettivo dell'iniziativa si raggiungerà solo quando apriranno nuove attività produttive. Gli spazi devono produrre lavoro".
Il professor Armando Sichenze è entrato nel merito della riqualificazione: "La rigenerazione è un processo, non è un oggetto, non è un atto in un tempo definito. Tutto il cemento sarà smantellato e subentreranno i prati con delle percorrenze. Come tutti i processi evolutivi, l'importante è iniziare soprattutto dalle aree di periferia. Le periferie sono città nascenti, dove si possono raccogliere le energie. Più energie interagiscono, più si crea cultura. L'interazione di arti, scienza, scrittura, cultura, pittura, musica, crea cultura e modello evolutivi di città".
Presente anche Francesca Romano, poetessa che a margine dell'evento, ha dichiarato: "Questa cementificazione rende il tutto anonimo e asettico sia da un punto di vista ambientale che di antropologia umana. Rendere i luoghi più vivibili, in riferimento all'ambiente e alla cultura è un obiettivo condivisibile". E poi un ultimo pensiero al titolo insignito pochi giorni fa: "Matera è una città che ha una sua realtà culturale che va sicuramente valorizzata anche nel campo ambientale. La città dei Sassi è sempre stata attenta alla materia urbanistica ma ora deve interessarsi alla riqualificazione dei luoghi".