A Matera il convegno Cisl con il ministro del lavoro Poletti
Tavola rotonda sull'occupazione
martedì 30 giugno 2015
8.37
Il lavoro, tema essenziale al centro della quotidianità, ha trovato ampio spazio di discussione a Matera, e precisamente in un convegno Cisl "L'Italia al Lavoro. Dalla rinascita della Fiat agli esodati, i mille volti di un paese in transizione. Il caso Basilicata: idee per fare". Incontro incentrato, come si evince dal titolo, sulle tante problematiche odierne che vive l'occupazione in Italia e in Basilicata: dai decreti attuativi del Jobs Act alla riforma delle pensioni, dalla proposta di legge di iniziativa popolare lanciata dalla Cisl per una nuova riforma fiscale al reddito minimo d'inserimento.
La tavola rotonda ha visto un parterre d'eccezione costituito non solo dal tanto atteso ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ma anche dal segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, dall'ex ministro del Lavoro, Tiziano Treu, dal deputato del Pd, Roberto Speranza, dal presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, dal presidente di Confindustria Basilicata, Michele Somma, e dal segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico.
Il segretario generale lucano ha introdotto i lavori dell'assemblea delineando un quadro occupazionale lucano ricco di contraddizioni: "E' importante avviare una discussione sulle contraddizioni del modello lucano in cui convivono realtà in forte espansione e la crisi di interi settori produttivi con il loro lascito di cassintegrati e disoccupati". Infatti, "alla ripresa produttiva registrata nel settore automotive, grazie ai nuovi modelli prodotti a Melfi, fanno da contraltare la crisi perdurante delle costruzioni e il cattivo andamento dei servizi, nonché la riduzione degli investimenti fissi e degli investimenti per le infrastrutture". Ma Falotico non ha risparmiato parole di fuoco sul tanto atteso reddito minimo d'inserimento dai lucani, contenuto nell'accordo sul petrolio: "Se il bando di reddito minimo d'inserimento non sarà garantito tramite decreto interministeriale entro luglio, le sigle sindacali reagiranno con mobilitazioni popolari".
Agli spunti di riflessione del segretario lucano, ha risposto Speranza: "La soluzione per rispondere alle tante difficoltà delle famiglie sul lastrico è dire la verità e unire le comunità". Linea che, secondo Speranza, non persegue il governo: "Sulla riforma della scuola gli insegnanti non sono stati coinvolti, al contrario del progetto 'Obiettivo Basilicata 2012' che ha unito sigle sindacali e giunta regionale". E ha rilanciato: "Facciamo comunità, dobbiamo lavorare per stare insieme".
La parola poi è passata al ministro del lavoro Poletti, concorde con un cambiamento radicale: "Ognuno di noi si prenda un pezzo di responsabilità: tutti siamo responsabili, in primis la politica, del futuro che riusciremo a costruire". L'impegno del governo è definito: "Il lavoro a tempo indeterminato tornerà ad essere una consuetudine. Però le imprese devono cambiare mentalità, devono puntare sul rischio e la capacità imprenditoriale. L'impegno per noi è abbassare il costo del lavoro stabile rispetto agli altri contratti flessibili". Altro punto sull'agenda di governo è "pensare all'occupazione per i giovani, progettando sul versante della formazione e del sapere". In merito, Poletti ha aggiunto: "Si impara non solo a scuola, ma anche sul posto di lavoro: ecco perché abbiamo puntato sull'alternanza scuola/lavoro". E sulla riforma pensionistica della Fornero, il ministro ha aperto ad un ripensamento: "Bisogna aprire questo versante mettendo in discussione molti punti della Fornero, con un occhio al bilancio pubblico in quanto siamo pieni di debiti".
Furlan è particolarmente soddisfatta dell'aria di coesione tra i sindacati lucani: "Sono davvero contenta dell'unione di intenti che trovo qui in Basilicata". Concordia non pervenuta in ambito nazionale: "E' importante crearla a livello nazionale per elaborare un progetto a questo Paese, per ora assente". Al sistema Paese, "manca una politica industriale che affronti le carenze dei settori in difficoltà, come le infrastrutture qui nel meridione, per essere competitivi". E' necessario avere obiettivi chiari, per Furlan, ed individuare le priorità che sono "le infrastrutture e la banda larga". La sindacalista ha poi concluso con una riflessione in riferimento alle ultime dichiarazioni di Renzi: "Ci vuole un sindacato unitario, non unico. Nelle contrattazioni tra le parti sociali, il pluralismo di visioni che trova unità negli obiettivi è fondamentale".
La tavola rotonda ha visto un parterre d'eccezione costituito non solo dal tanto atteso ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ma anche dal segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, dall'ex ministro del Lavoro, Tiziano Treu, dal deputato del Pd, Roberto Speranza, dal presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, dal presidente di Confindustria Basilicata, Michele Somma, e dal segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico.
Il segretario generale lucano ha introdotto i lavori dell'assemblea delineando un quadro occupazionale lucano ricco di contraddizioni: "E' importante avviare una discussione sulle contraddizioni del modello lucano in cui convivono realtà in forte espansione e la crisi di interi settori produttivi con il loro lascito di cassintegrati e disoccupati". Infatti, "alla ripresa produttiva registrata nel settore automotive, grazie ai nuovi modelli prodotti a Melfi, fanno da contraltare la crisi perdurante delle costruzioni e il cattivo andamento dei servizi, nonché la riduzione degli investimenti fissi e degli investimenti per le infrastrutture". Ma Falotico non ha risparmiato parole di fuoco sul tanto atteso reddito minimo d'inserimento dai lucani, contenuto nell'accordo sul petrolio: "Se il bando di reddito minimo d'inserimento non sarà garantito tramite decreto interministeriale entro luglio, le sigle sindacali reagiranno con mobilitazioni popolari".
Agli spunti di riflessione del segretario lucano, ha risposto Speranza: "La soluzione per rispondere alle tante difficoltà delle famiglie sul lastrico è dire la verità e unire le comunità". Linea che, secondo Speranza, non persegue il governo: "Sulla riforma della scuola gli insegnanti non sono stati coinvolti, al contrario del progetto 'Obiettivo Basilicata 2012' che ha unito sigle sindacali e giunta regionale". E ha rilanciato: "Facciamo comunità, dobbiamo lavorare per stare insieme".
La parola poi è passata al ministro del lavoro Poletti, concorde con un cambiamento radicale: "Ognuno di noi si prenda un pezzo di responsabilità: tutti siamo responsabili, in primis la politica, del futuro che riusciremo a costruire". L'impegno del governo è definito: "Il lavoro a tempo indeterminato tornerà ad essere una consuetudine. Però le imprese devono cambiare mentalità, devono puntare sul rischio e la capacità imprenditoriale. L'impegno per noi è abbassare il costo del lavoro stabile rispetto agli altri contratti flessibili". Altro punto sull'agenda di governo è "pensare all'occupazione per i giovani, progettando sul versante della formazione e del sapere". In merito, Poletti ha aggiunto: "Si impara non solo a scuola, ma anche sul posto di lavoro: ecco perché abbiamo puntato sull'alternanza scuola/lavoro". E sulla riforma pensionistica della Fornero, il ministro ha aperto ad un ripensamento: "Bisogna aprire questo versante mettendo in discussione molti punti della Fornero, con un occhio al bilancio pubblico in quanto siamo pieni di debiti".
Furlan è particolarmente soddisfatta dell'aria di coesione tra i sindacati lucani: "Sono davvero contenta dell'unione di intenti che trovo qui in Basilicata". Concordia non pervenuta in ambito nazionale: "E' importante crearla a livello nazionale per elaborare un progetto a questo Paese, per ora assente". Al sistema Paese, "manca una politica industriale che affronti le carenze dei settori in difficoltà, come le infrastrutture qui nel meridione, per essere competitivi". E' necessario avere obiettivi chiari, per Furlan, ed individuare le priorità che sono "le infrastrutture e la banda larga". La sindacalista ha poi concluso con una riflessione in riferimento alle ultime dichiarazioni di Renzi: "Ci vuole un sindacato unitario, non unico. Nelle contrattazioni tra le parti sociali, il pluralismo di visioni che trova unità negli obiettivi è fondamentale".