A Matera dialogo attorno alla figura di Pertini
Presentato “Il viaggio. Sandro Pertini tra i giovani e il popolo”
mercoledì 3 giugno 2015
14.12
Sandro Pertini, 'Il Presidente'. Solo così può definirsi, in modo circoscritto e significativo, una delle figure che ha contraddistinto il secolo scorso. Un uomo sempre pronto a tenere la barra dritta negli equilibri politici italiani ed internazionali. Un giornalista, un politico militante nel Partito Socialista Italiano e antifascista, un padre costituente, ma soprattutto il Presidente della Repubblica (1978 – 1985) più amato d'Italia.
Del pensiero 'pertiniano' e del libro "Il viaggio. Sandro Pertini tra i giovani e il popolo" si è discusso nella sala consiliare della Provincia di Matera. Alla presentazione del libro hanno partecipato il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, il nuovo assessore alle politiche agricole della Regione Basilicata, Luca Braia, il presidente della Provincia, Francesco De Giacomo, vari sindaci lucani e pugliesi. Il volume è stato presentato dall'autore del libro, Enrico Cuccodoro, professore di diritto costituzionale presso l'Università del Salento, con il supporto del professore Leonardo Saviano, docente di dottrine politiche all'Università Federico II di Napoli.
Il tour in Italia per la presentazione del libro è iniziato dalla Capitale europea della cultura per il 2019, e in un giorno importante per gli italiani come il 2 giugno, Festa della Repubblica Italiana. E proprio Pertini, settimo Presidente della Repubblica e componente dell'Assemblea Costituente , a più riprese, ha sottolineato il carattere democratico della scelta, tramite referendum, riguardo la forma di stato repubblicana. Da combattente contro la dittatura fascista a strenuo difensore della Repubblica Italiana, più volte attaccata nel corso degli anni: "Nel 1978 si fece ricorso – ha spiegato Adduce – ad una figura di altissimo valore morale e politico, Sandro Pertini, in un quadro politico difficile e fosco come gli anni di piombo. Era una figura a cui noi ragazzi ci ispiravamo, al di la delle divisioni politiche". Colpiva anche "il modo di porsi con la gente: sempre disponibile a qualsiasi confronto e richiamava all'ordine e al dovere tutti, in primis gli enti pubblici".
Esempio e punto di riferimento per Braia: "E' innegabile che il suo modo di fare, da sempre, mi ha ispirato. E' stato fondamentale per la mia formazione politica". Valori come "libertà, giustizia sociale, pace, onesta e moralità" hanno segnato la personalità pertiniana, "elementi che la politica deve ritrovare il prima possibile". Di questi tempi l'antipolitica, "alimentata da atteggiamenti politici non consoni", impera; e per questo motivo "è auspicabile tornare ad alimentare la discussione nelle scuole sull'imponente figura di Pertini".
Nel libro è presente una delle testimonianze politologiche del professore Saviano sull'eccezionalità della personalità di Pertini: "Ho letto e riletto gli scritti – afferma il docente universitario - di Sandro Pertini e ho riconosciuto un prodigio: con molto chiarezza riesce a raccontare la storia del pensiero politico italiano". 'Il Presidente' è anche profetico per larghi tratti dei suoi manoscritti: "E' consapevole - prosegue Saviano - che in futuro un ciclo politico costituito dal Risorgimento, Resistenza e Brigate Rosse, non sarà più ripetibile perché ci saranno altre questioni da affrontare". Il filone politico pertiniano eludeva ogni forma di dittatura: "Il tentativo dirigistico, riscontrabile nei diversi totalitarismi, dal fascismo al comunismo, sarebbe quello di applicare una giustizia sociale, calata dall'alto, senza libertà. Invece, per Pertini, l'unica soluzione è quella di una libertà che consenta la giustizia sociale, senza saltare il rispetto delle regole, la costituzione".
L'autore del libro Cuccadoro traccia il significato del volume dedicato a Pertini: " 'Il viaggio' attorno alla figura di Pertini può essere considerato come modello per l'Italia che vuole uscire dall'estenuante periodo di transizione". Il settimo Presidente della Repubblica "incarna il simbolo del rapporto con i giovani e il popolo", pertanto è importante riscoprire la sua personalità "perché ha aperto, a suo tempo, le porte dei palazzi della politica; credeva nel rapporto diretto tra istituzioni e cittadini". E per concludere un messaggio di positività dall'autore del libro: "Guardiamo con speranza all'Italia del domani che può cambiare. Solo grazie ad esempi, come Pertini combattente di tanti ideali, di pulizia e moralità della politica, i giovani potranno essere spronati verso l'obiettivo del bene comune".
Del pensiero 'pertiniano' e del libro "Il viaggio. Sandro Pertini tra i giovani e il popolo" si è discusso nella sala consiliare della Provincia di Matera. Alla presentazione del libro hanno partecipato il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, il nuovo assessore alle politiche agricole della Regione Basilicata, Luca Braia, il presidente della Provincia, Francesco De Giacomo, vari sindaci lucani e pugliesi. Il volume è stato presentato dall'autore del libro, Enrico Cuccodoro, professore di diritto costituzionale presso l'Università del Salento, con il supporto del professore Leonardo Saviano, docente di dottrine politiche all'Università Federico II di Napoli.
Il tour in Italia per la presentazione del libro è iniziato dalla Capitale europea della cultura per il 2019, e in un giorno importante per gli italiani come il 2 giugno, Festa della Repubblica Italiana. E proprio Pertini, settimo Presidente della Repubblica e componente dell'Assemblea Costituente , a più riprese, ha sottolineato il carattere democratico della scelta, tramite referendum, riguardo la forma di stato repubblicana. Da combattente contro la dittatura fascista a strenuo difensore della Repubblica Italiana, più volte attaccata nel corso degli anni: "Nel 1978 si fece ricorso – ha spiegato Adduce – ad una figura di altissimo valore morale e politico, Sandro Pertini, in un quadro politico difficile e fosco come gli anni di piombo. Era una figura a cui noi ragazzi ci ispiravamo, al di la delle divisioni politiche". Colpiva anche "il modo di porsi con la gente: sempre disponibile a qualsiasi confronto e richiamava all'ordine e al dovere tutti, in primis gli enti pubblici".
Esempio e punto di riferimento per Braia: "E' innegabile che il suo modo di fare, da sempre, mi ha ispirato. E' stato fondamentale per la mia formazione politica". Valori come "libertà, giustizia sociale, pace, onesta e moralità" hanno segnato la personalità pertiniana, "elementi che la politica deve ritrovare il prima possibile". Di questi tempi l'antipolitica, "alimentata da atteggiamenti politici non consoni", impera; e per questo motivo "è auspicabile tornare ad alimentare la discussione nelle scuole sull'imponente figura di Pertini".
Nel libro è presente una delle testimonianze politologiche del professore Saviano sull'eccezionalità della personalità di Pertini: "Ho letto e riletto gli scritti – afferma il docente universitario - di Sandro Pertini e ho riconosciuto un prodigio: con molto chiarezza riesce a raccontare la storia del pensiero politico italiano". 'Il Presidente' è anche profetico per larghi tratti dei suoi manoscritti: "E' consapevole - prosegue Saviano - che in futuro un ciclo politico costituito dal Risorgimento, Resistenza e Brigate Rosse, non sarà più ripetibile perché ci saranno altre questioni da affrontare". Il filone politico pertiniano eludeva ogni forma di dittatura: "Il tentativo dirigistico, riscontrabile nei diversi totalitarismi, dal fascismo al comunismo, sarebbe quello di applicare una giustizia sociale, calata dall'alto, senza libertà. Invece, per Pertini, l'unica soluzione è quella di una libertà che consenta la giustizia sociale, senza saltare il rispetto delle regole, la costituzione".
L'autore del libro Cuccadoro traccia il significato del volume dedicato a Pertini: " 'Il viaggio' attorno alla figura di Pertini può essere considerato come modello per l'Italia che vuole uscire dall'estenuante periodo di transizione". Il settimo Presidente della Repubblica "incarna il simbolo del rapporto con i giovani e il popolo", pertanto è importante riscoprire la sua personalità "perché ha aperto, a suo tempo, le porte dei palazzi della politica; credeva nel rapporto diretto tra istituzioni e cittadini". E per concludere un messaggio di positività dall'autore del libro: "Guardiamo con speranza all'Italia del domani che può cambiare. Solo grazie ad esempi, come Pertini combattente di tanti ideali, di pulizia e moralità della politica, i giovani potranno essere spronati verso l'obiettivo del bene comune".