A Matera aumentano i casi d’influenza, ma nessun allarme
Atteso il picco dell’epidemia a febbraio. Ridotto il ricorso alle vaccinazioni.
giovedì 22 gennaio 2015
15.30
Allarme influenza nella nostra penisola. L'epidemia influenzale si sta intensificando, di giorno in giorno, con un aumento del numero di casi più gravi, circa 60 in Italia, e 2 decessi, precisamente ad Aosta e Lecce. La maggior parte dei casi è dovuto all'influenza suina, il virus diventato oramai stagionale che comparve la prima volta nel 2009.
Tuttavia a Matera si registra "si un aumento dell'epidemia, ma non allarmante". Ad affermarlo è il dottor Giulio De Stefano, direttore generale malattie infettive dell'Ospedale di Matera, che rintraccia la motivazione principale nei "fattori climatici, in particolar modo gli sbalzi di temperatura". Riguardo i casi specifici "abbiamo alcuni pazienti ricoverati ma è un numero assolutamente nella norma".
Il picco dell'influenza è atteso per metà febbraio. Il nuovo virus che circola nel nord Europa, A-H3N2, potrebbe varcare le porte dei confini italiani, come afferma Stefania Salmaso, direttore del Centro nazionale di epidemiologia dell'Istituto Superiore di Sanità, "ma bisogna vedere, nel caso, in che termini e portata. Insomma, è una spia rossa che si accende, ma non è detto che a ciò corrisponderà poi un reale pericolo".
In merito ai vaccini, si riscontra un ridotto ricorso alla pratica preventiva anche a Matera. Come sostiene il dottor De Stefano, "si registrano pochi vaccini a causa degli effetti collaterali che la pratica provoca". Ma la questione è ben più ampia: la vicenda del vaccino antinfluenzale Fluad, prima accusato e poi scagionato relativamente ai decessi in Italia, probabilmente, ha intimorito molti over 65 a vaccinarsi.
Adesso si attende la fine della stagione invernale per trarre un bilancio complessivo sulla sindrome influenzale.
Tuttavia a Matera si registra "si un aumento dell'epidemia, ma non allarmante". Ad affermarlo è il dottor Giulio De Stefano, direttore generale malattie infettive dell'Ospedale di Matera, che rintraccia la motivazione principale nei "fattori climatici, in particolar modo gli sbalzi di temperatura". Riguardo i casi specifici "abbiamo alcuni pazienti ricoverati ma è un numero assolutamente nella norma".
Il picco dell'influenza è atteso per metà febbraio. Il nuovo virus che circola nel nord Europa, A-H3N2, potrebbe varcare le porte dei confini italiani, come afferma Stefania Salmaso, direttore del Centro nazionale di epidemiologia dell'Istituto Superiore di Sanità, "ma bisogna vedere, nel caso, in che termini e portata. Insomma, è una spia rossa che si accende, ma non è detto che a ciò corrisponderà poi un reale pericolo".
In merito ai vaccini, si riscontra un ridotto ricorso alla pratica preventiva anche a Matera. Come sostiene il dottor De Stefano, "si registrano pochi vaccini a causa degli effetti collaterali che la pratica provoca". Ma la questione è ben più ampia: la vicenda del vaccino antinfluenzale Fluad, prima accusato e poi scagionato relativamente ai decessi in Italia, probabilmente, ha intimorito molti over 65 a vaccinarsi.
Adesso si attende la fine della stagione invernale per trarre un bilancio complessivo sulla sindrome influenzale.