A fine legislatura il consiglio approva il bilancio consuntivo

Immancabili i battibecchi tra il duo Cotugno-Paterino e il sindaco

martedì 28 aprile 2015 9.34
A cura di Marco Delli Noci
Il consiglio comunale di Matera, trascorso il mandato legislativo quinquennale contraddistinto da un'amministrazione di centro-sinistra, chiude i battenti. E lo fa con un'ultima deliberazione: l'approvazione del bilancio consuntivo dell'anno 2014 votato a maggioranza. Ma il clima non è stato, di certo, dei più amicali date le frizioni all'interno della maggioranza.

Il rendiconto di gestione relativo all'anno 2014 è stato presentato dal presidente della commissione bilancio e consigliere di FI, Adriano Pedicini, che ha elencato tutte le voci di spesa amministrativa con un totale di circa 64 milioni di euro. "Riguardo un'analisi tecnico-politica si poteva fare molto di più – sentenzia il consigliere forzista - contenendo le voci di spesa. Io sono sempre stato molto critico sulla gestione finanziaria dell'amministrazione. Ad esempio il settore sport ha visto una continua concessione di contributi, oltre che una gestione clientelare delle strutture e dei servizi".

Ferma e dura la linea critica dell'asse Paterino-Cotugno, i due consiglieri di maggioranza dissidenti. "I numeri non si possono contestare – afferma il consigliere Michele Paterino – E' aumentata la spesa corrente, contrariamente alle premesse di inizio mandato. In merito alla gestione della qualità finanziaria non c'è stato nessun miglioramento, così come nel recupero degli oneri PEEP,nella gestione della raccolta differenziata e nella pianificazione urbanistica". Dunque, da un punto di vista dell'economicità e della trasparenza, "si sono fatti passi indietro". E conclude: "Non disconosco gli obiettivi raggiunti, ma sulla gestione della cosa pubblica siamo stati poco innovatori". Il giudizio complessivo del consigliere Angelo Cotugno è in linea con quello di Paterino: "Tutti i servizi pubblici sono in proroga. Rimangono inalterati i modelli e i processi: la macchina amministrativa ha conservato le condizioni iniziali non innovando". E sull'emergenza discarica: "Già da tempo sapevamo – aggiunge amaramente Cotugno – che l'impianto doveva essere chiuso. E solo adesso giunge la decisione, in odore di campagna elettorale: una scelta che costerà ai cittadini con il raddoppio delle tasse". Subito dopo i due consiglieri abbandonano stizziti l'aula, insieme al consigliere di minoranza Augusto Toto.

Invece di tutt'altro parere il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, che si rifugia nei tagli subiti dai comuni: "Nonostante il taglio di trasferimenti statali pari a 15 milioni di euro in questi 5 anni, negli ultimi 3 abbiamo ridotto l'indebitamento del Comune di Matera. Il consiglio comunale e l'amministrazione possono andare orgogliosi del lavoro svolto in questa legislatura perchè hanno assicurato i servizi e mantenuto i conti in ordine pur dovendo fronteggiare pesantissimi tagli dei trasferimenti statali fin dal luglio del 2010, cioè a poche settimane dall'insediamento". Il sindaco poi replica sui servizi in proroga e sulla discarica attaccando Cotugno e Paterino: "Ci sono solo due servizi in proroga: gli asili nido e il canile. Mentre il contratto per la gestione dei parcheggi è stato sottoscritto, il sistema dei trasporti funziona, e la discarica è stata chiusa". "Sarebbe stato onesto – aggiunge infastidito a proposito della discarica - che quei consiglieri comunali che ricoprono anche il ruolo di consiglieri provinciali avessero denunciato la totale assenza del ruolo della Provincia di Matera guidata dal precedente presidente che per compiti istituzionali avrebbe dovuto predisporre, in questi 5 anni, il piano provinciale dei rifiuti. Invece, per populismo e per demagogia e per campagna elettorale si preferisce scaricare le responsabilità sul Comune di Matera".

Alla fine dell'estenuante botta e risposta, si procede alla votazione. Il consiglio comunale approva a maggioranza l'approvazione del rendiconto 2014 con 17 favorevoli e 6 astenuti. E con questo consiglio si conclude un mandato legislativo caratterizzato da dure beghe consiliari e tante deliberazioni contestate.