€14.400 in più al Direttore della Fondazione Matera – Basilicata 2019: non si può fare, ma il CdA approva ugualmente
Il consigliere regionale Gianni Rosa, Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale: "Pretendiamo di sapere come stanno realmente le cose"
domenica 1 ottobre 2017
Porta la firma del consigliere regionale Gianni Rosa, in qualità di referente di Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale, l'interrogazione in merito alla decisione presa dal CdA della Fondazione Matera – Basilicata 2019 di accordare al direttore Paolo Verri ben 14.400 euro netti in più all'anno, a seguito della rinuncia di quest'ultimo all'incarico di Commissario di Puglia Promozione, sebbene pare che non si possa fare, in quanto il Direttore Generale percepisce già la massima retribuzione lorda consentita.
Dubbi e perplessità che sono meglio esplicate nel comunicato di Rosa, che riportiamo integralmente di seguito:
"La rinuncia di Verri all'incarico di Commissario di Puglia Promozione non è stata conseguenza delle lamentele di chi sosteneva una palese incompatibilità tra questo ruolo e quello di Direttore della Fondazione Matera – Basilicata 2019.
In realtà, il contratto con Puglia Promozione non era più rinnovabile. Ma con toni trionfalistici è stato annunciato che il Direttore ha preferito Matera. E per questo, pare che il CdA della Fondazione, di cui fa parte anche la Regione, gli abbia accordato un aumento di stipendio. Ben 14.400 euro netti in più all'anno.
Abbiamo chiesto al Presidente Pittella, con una interrogazione a risposta immediata, se vuole accordare l'aumento e quale sia il parere dei Revisori dei Conti sull'argomento.
Sembra, infatti, che un tecnico interpellato dal CdA della Fondazione abbia già detto che non si può fare. Con l'emolumento aggiuntivo si superano i tetti imposti dalla legge regionale. La retribuzione lorda di Verri è già al massimo di quella consentita.
La vicenda getta ombre sull'operato del CdA della Fondazione. Come se già non ce ne fossero abbastanza. Infatti, nel verbale del Consiglio di Amministrazione del 16 febbraio 2017 si afferma che "Il Cda delibera all'unanimità di dare mandato alla Presidente Sole e al Vicepresidente Tortorelli di effettuare le necessarie verifiche utili alla rimodulazione del contratto del Direttore Generale, Paolo Verri, per il suo impegno predominante per Matera".
In quello del 12 Aprile successivo si dice che "Il CdA approva all'unanimità l'integrazione al contratto del Direttore e dà mandato al Manager Amministrativo e Finanziario di stabilire la tipologia di integrazione in base al principio di economicità per la Fondazione e a seguito delle dovute verifiche rispetto all'ammissibilità della spesa da effettuarsi con il Collegio dei Revisori.".
A inizio Settembre, spunta un parere di un consulente interpellato dal Consiglio di Amministrazione che nega la fattibilità dell'operazione. Oggi, la Rettrice Sole dichiara che l'aumento è stato promesso a Verri e che non ci si può tirare indietro.
Le cose che lasciano perplessi sono due: che fine ha fatto il parere dei Revisori che dovrebbe essere preventivo? E, poi, perché è stata chiesta una consulenza esterna che arriva solo a settembre?
Prima di approvare l'integrazione al compenso, avvenuta a quanto pare ad Aprile, il Consiglio di Amministrazione avrebbe dovuto verificare la fattibilità dell'operazione. Ed, infatti, questo è quello che viene stabilito nella seduta del 16 febbraio. Incaricata della verifica proprio la Rettrice dell'Ateneo lucano.
Invece, ancora nella seduta del 12 Aprile, non si sa quale sia il parere dell'organo contabile. Tuttavia, l'integrazione al contratto viene approvata lo stesso.
A settembre spunta una consulenza esterna che però mette in chiaro che l'aumento contrasta con la legge. Sembra quasi che il CdA della Fondazione abbia cercato un'ultima sponda per 'legittimare' i 14.400 euro in più a Verri ma sia rimasto gabbato dal parere richiesto.
Pretendiamo di sapere come stanno realmente le cose e qual è la posizione del Presidente, sebbene essendo stato presente a mezzo di un delegato in entrambe le sedute, già immaginiamo la risposta: è tutto a posto!
Al netto di tutto, però, ci sia consentita una considerazione: è possibile che l'impegno 'aggiuntivo' di Verri sia a rischio per 'soli' 14.400 euro? In fondo, quello che gli diamo dovrebbe essere sufficiente, considerando che ha accettato l'incarico lucano ben prima che il suo impegno 'venisse condiviso' con la Puglia".
Dubbi e perplessità che sono meglio esplicate nel comunicato di Rosa, che riportiamo integralmente di seguito:
"La rinuncia di Verri all'incarico di Commissario di Puglia Promozione non è stata conseguenza delle lamentele di chi sosteneva una palese incompatibilità tra questo ruolo e quello di Direttore della Fondazione Matera – Basilicata 2019.
In realtà, il contratto con Puglia Promozione non era più rinnovabile. Ma con toni trionfalistici è stato annunciato che il Direttore ha preferito Matera. E per questo, pare che il CdA della Fondazione, di cui fa parte anche la Regione, gli abbia accordato un aumento di stipendio. Ben 14.400 euro netti in più all'anno.
Abbiamo chiesto al Presidente Pittella, con una interrogazione a risposta immediata, se vuole accordare l'aumento e quale sia il parere dei Revisori dei Conti sull'argomento.
Sembra, infatti, che un tecnico interpellato dal CdA della Fondazione abbia già detto che non si può fare. Con l'emolumento aggiuntivo si superano i tetti imposti dalla legge regionale. La retribuzione lorda di Verri è già al massimo di quella consentita.
La vicenda getta ombre sull'operato del CdA della Fondazione. Come se già non ce ne fossero abbastanza. Infatti, nel verbale del Consiglio di Amministrazione del 16 febbraio 2017 si afferma che "Il Cda delibera all'unanimità di dare mandato alla Presidente Sole e al Vicepresidente Tortorelli di effettuare le necessarie verifiche utili alla rimodulazione del contratto del Direttore Generale, Paolo Verri, per il suo impegno predominante per Matera".
In quello del 12 Aprile successivo si dice che "Il CdA approva all'unanimità l'integrazione al contratto del Direttore e dà mandato al Manager Amministrativo e Finanziario di stabilire la tipologia di integrazione in base al principio di economicità per la Fondazione e a seguito delle dovute verifiche rispetto all'ammissibilità della spesa da effettuarsi con il Collegio dei Revisori.".
A inizio Settembre, spunta un parere di un consulente interpellato dal Consiglio di Amministrazione che nega la fattibilità dell'operazione. Oggi, la Rettrice Sole dichiara che l'aumento è stato promesso a Verri e che non ci si può tirare indietro.
Le cose che lasciano perplessi sono due: che fine ha fatto il parere dei Revisori che dovrebbe essere preventivo? E, poi, perché è stata chiesta una consulenza esterna che arriva solo a settembre?
Prima di approvare l'integrazione al compenso, avvenuta a quanto pare ad Aprile, il Consiglio di Amministrazione avrebbe dovuto verificare la fattibilità dell'operazione. Ed, infatti, questo è quello che viene stabilito nella seduta del 16 febbraio. Incaricata della verifica proprio la Rettrice dell'Ateneo lucano.
Invece, ancora nella seduta del 12 Aprile, non si sa quale sia il parere dell'organo contabile. Tuttavia, l'integrazione al contratto viene approvata lo stesso.
A settembre spunta una consulenza esterna che però mette in chiaro che l'aumento contrasta con la legge. Sembra quasi che il CdA della Fondazione abbia cercato un'ultima sponda per 'legittimare' i 14.400 euro in più a Verri ma sia rimasto gabbato dal parere richiesto.
Pretendiamo di sapere come stanno realmente le cose e qual è la posizione del Presidente, sebbene essendo stato presente a mezzo di un delegato in entrambe le sedute, già immaginiamo la risposta: è tutto a posto!
Al netto di tutto, però, ci sia consentita una considerazione: è possibile che l'impegno 'aggiuntivo' di Verri sia a rischio per 'soli' 14.400 euro? In fondo, quello che gli diamo dovrebbe essere sufficiente, considerando che ha accettato l'incarico lucano ben prima che il suo impegno 'venisse condiviso' con la Puglia".