114 eccellenze gastronomiche lucane finalmente censite
Questo il risultato del nuovo censimento 2017 presentato dalla Coldiretti
lunedì 27 novembre 2017
Sono 114 le specialità alimentari tradizionali della Basilicata, ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni, e contenute nel nuovo censimento 2017 presentato dalla Coldiretti per lo storico appuntamento dell'anno internazionale del cibo italiano nel mondo proclamato nel 2018, all'apertura del Villaggio contadino della Coldiretti sul lungomare Caracciolo, Rotonda Diaz con oltre diecimila agricoltori, lungo 1,5 km di mercati contadini, agrichef con le ricette storiche ed esposizioni ad hoc per il primo Black Friday della tavola per far conoscere e salvare i tesori nascosti del Made in Italy. Dalla rappasciona di Viggianello, piatto della tradizione contadina ottenuto soffriggendo in olio extra-vergine di oliva la pancetta tagliata a cubetti, l'aglio, la cipolla e il peperone macinato, con l'aggiunta di legumi e cereali, ai raskatiedde cca muddiche di Episcopia, una pasta preparata con la mollica di pane, per continuare poi con i vari salumi, formaggi, formati tipici di pasta e tante altre bontà.
"Dietro ogni prodotto c'è una storia, una cultura ed una tradizione che è rimasta viva nel tempo ed esprime al meglio la realtà di ogni territorio" fa sapere Coldiretti Basilicata, nel sottolineare "la necessità di difendere questo patrimonio del Made in Italy dalla banalizzazione e dalle spinte all'omologazione e alla appiattimento verso il basso dell'offerta alimentare anche turistica". In totale sono ben 5047 le specialità presenti sul territorio nazionale nel 2017 in Italia che detiene così il record mondiale per varietà e ampiezza del patrimonio agroalimentare. Il nuovo censimento delle specialità, presentato dalla Coldiretti ha passato ai raggi X tutti i diversi tipi di pane, pasta, formaggi, salumi, conserve, frutta e verdura, dolci e liquori tradizionali che compongono il patrimonio enogastronomico nazionale, classificati per regione e tipologia, con gli esempi più curiosi, più rari, più antichi, più ricchi di proprietà salutistiche nella più ampia esposizione della variegata offerta territoriale mai realizzata prima. Grazie all'opera di intere generazioni di agricoltori impegnati a difendere nel tempo la biodiversità sul territorio e le tradizioni alimentari, il numero delle tipicità regionali che l'Italia può offrire è passato dalle iniziali 2.188 del primo censimento nel 2000 alle 5.047 attuali con un aumento del 131% dei prodotti salvati dal rischio di estinzione. Per quanto riguarda le varie categorie si tratta di 1.521 diversi tipi di pane, pasta e biscotti, seguiti da 1.424 verdure fresche e lavorate, 791 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere, 497 formaggi, 253 piatti composti o prodotti della gastronomia, 147 bevande tra analcoliche, birra, liquori e distillati, 167 prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso il burro, ecc.) e 159 preparazioni di pesci, molluschi, crostacei. "Si tratta di un bene comune per l'intera collettività – conclude Coldiretti Basilicata - e di un patrimonio anche culturale che il nostro Paese può oggi offrire con orgoglio ai turisti italiani e stranieri" .
"Dietro ogni prodotto c'è una storia, una cultura ed una tradizione che è rimasta viva nel tempo ed esprime al meglio la realtà di ogni territorio" fa sapere Coldiretti Basilicata, nel sottolineare "la necessità di difendere questo patrimonio del Made in Italy dalla banalizzazione e dalle spinte all'omologazione e alla appiattimento verso il basso dell'offerta alimentare anche turistica". In totale sono ben 5047 le specialità presenti sul territorio nazionale nel 2017 in Italia che detiene così il record mondiale per varietà e ampiezza del patrimonio agroalimentare. Il nuovo censimento delle specialità, presentato dalla Coldiretti ha passato ai raggi X tutti i diversi tipi di pane, pasta, formaggi, salumi, conserve, frutta e verdura, dolci e liquori tradizionali che compongono il patrimonio enogastronomico nazionale, classificati per regione e tipologia, con gli esempi più curiosi, più rari, più antichi, più ricchi di proprietà salutistiche nella più ampia esposizione della variegata offerta territoriale mai realizzata prima. Grazie all'opera di intere generazioni di agricoltori impegnati a difendere nel tempo la biodiversità sul territorio e le tradizioni alimentari, il numero delle tipicità regionali che l'Italia può offrire è passato dalle iniziali 2.188 del primo censimento nel 2000 alle 5.047 attuali con un aumento del 131% dei prodotti salvati dal rischio di estinzione. Per quanto riguarda le varie categorie si tratta di 1.521 diversi tipi di pane, pasta e biscotti, seguiti da 1.424 verdure fresche e lavorate, 791 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere, 497 formaggi, 253 piatti composti o prodotti della gastronomia, 147 bevande tra analcoliche, birra, liquori e distillati, 167 prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso il burro, ecc.) e 159 preparazioni di pesci, molluschi, crostacei. "Si tratta di un bene comune per l'intera collettività – conclude Coldiretti Basilicata - e di un patrimonio anche culturale che il nostro Paese può oggi offrire con orgoglio ai turisti italiani e stranieri" .