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Saldi estivi: le aspettative dei commercianti in Basilicata

Confcommercio prevede una spesa media di 200 euro a famiglia

Saldi estivi

Secondo le stime previsionali di Confcommercio e Federmoda le famiglie lucane che acquisteranno con i saldi saranno più numerose rispetto al 2023, a fronte però di una minore capacità di spesa. “La proiezione resta positiva: la spesa media per famiglia rimane intorno ai 200 euro e questo ci fa ben sperare in uno sprint nei prossimi mesi”: spiega il referente di Federmoda-Confcommercio Potenza Antonio Sorrentino. “Come ogni anno – aggiunge – rinnoviamo l’appello ai cittadini a fare acquisti nei negozi di fiducia, che seguono le regole e non propongono saldi improbabili e continuano ad essere il presidio di attività di imprese di vicinato”. In leggero aumento, secondo Confcommercio, il numero di famiglie che acquisteranno a prezzi scontati (il 24% rispetto al 21% rilevato lo scorso anno) ma con un potere di acquisto inferiore, in media sui 200euro (nel 2023 era di 213 euro). Il Presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni, afferma: “Questi saldi rappresentano per i consumatori un’opportunità da non perdere perché potranno acquistare prodotti di moda e di qualità con un’ampia scelta visto che i negozi sono particolarmente riforniti. Il comparto della moda si sta avviando verso decisioni e scelte essenziali per il prossimo futuro in un rapporto di filiera. È una data importante che coincide con un momento di difficoltà per il fashion retail. Ogni giorno in Italia chiudono 24 negozi di moda e ne riapre soltanto la metà e questo ci fa molto preoccupare. Sicuramente operiamo in un mercato dove sarà necessario mantenere le stesse regole per tutti”.

“Il dato nazionale indica un valore totale dei saldi estivi di circa 3,2 miliardi di euro, con un acquisto medio a persona di 92 euro – spiega il presidente di Confcommercio Angelo Lovallo –proiezione che trova conferma nel territorio provinciale, dove anche rileviamo una tendenza a spendere di meno implicabile a più e vari fattori, inflazione e calo del potere d’acquisto in primis, ma anche eccessivi ribassi fuori stagione e una stagione estiva che ha tardato ad arrivare. “La sensazione, confermata anche dai dati Confcommercio, è che ci sia tanta voglia di acquistare, ma con un pizzico di accortezza in più – continua Sorrentino di Federmoda-Confcommercio – i consumatori investono sempre di più in capi destagionalizzati, ovvero nell’abbigliamento per tutte le stagioni.

Come ogni anno Federmoda diffonde un vademecum con una serie di suggerimenti. Quanto ai cambi, si ricorda la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. A differenza degli acquisti nei negozi fisici, in quelli online è possibile restituire il prodotto o effettuare cambi entro 14 giorni dal ricevimento a prescindere dall’esistenza di un vizio; prova dei prodotti: non c’è obbligo, è rimesso alla discrezionalità del negoziante”. Per quanto concerne i pagamenti, le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante; prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo”. Sull’indicazione del prezzo, c’è l’obbligo di indicare il prezzo normale di vendita (tenendo conto anche della Direttiva Omnibus, recepita dal decreto legislativo 26/2023, in base alla quale va comunicato il prezzo più basso applicato alle generalità dei consumatori nei trenta giorni precedenti l’avvio dei saldi), lo sconto e il prezzo finale.

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