Cronaca

Chiede soldi a una 93enne per un pacco, denunciato un altro truffatore

Indagine della Polizia di Stato

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Anziana truffata - Foto d'Archivio

Particolare recrudescenza per le truffe agli anziani. Nell’ultimo periodo sono stati numerosi gli episodi segnalati in Basilicata. In diversi casi le vittime non si sono fatte ingannare e hanno avvisato per tempo le forze dell’ordine. Una delle tecniche a cui prestare maggiore attenzione è la telefonata a casa da parte di un falso carabiniere che paventa l’incidente stradale provocato da un figlio o da un nipote della persona presa di mira e chiede soldi per evitare l’arresto e altre conseguenze legali.

Ma ci sono anche casi, avvenuti negli anni scorsi, su cui le indagini vanno avanti. Una è stata scoperta a Matera e in questa vicenda è stata utilizzata la scusa della consegna di un pacco da parte di un corriere, con richiesta di soldi.

La Polizia di Stato di Matera ha notificato l’Avviso di conclusione delle indagini preliminari, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Matera, nei confronti di un 21enne napoletano, indagato per truffa aggravata. Il reato sarebbe stato commesso da due uomini, in concorso con complici non identificati, impossessatisi della somma di 5.700 euro e di diversi monili in oro, appartenenti ad un’anziana donna di Matera.

L’episodio risale al settembre del 2020, quando l’anziana (classe 1931) riceveva una telefonata da un uomo che si fingeva suo nipote, esortandola a consegnare un’ingente somma di denaro, come corrispettivo per la consegna di un pacco che sarebbe stato recapitato di lì a poco tempo. Tuttavia, al telefono non c’era il nipote ma un impostore, che l’avrebbe convinta ad aprire la porta al presunto corriere e a consegnargli 4.000 euro. Dopo poco tempo, la signora veniva nuovamente contattata ed indotta a consegnare ulteriore denaro e gioielli, con la promessa della restituzione dei beni una volta che il nipote avesse saldato il debito. Così, al corriere venivano consegnati altri 1.700 euro e diversi monili in oro, a garanzia dell’avvenuta consegna. Durante i fatti, la donna non riusciva a mettersi in contatto con il vero nipote, in quanto la sua linea telefonica risultava occupata, probabilmente da un altro complice della truffa.

Le indagini della Squadra Mobile hanno consentito di individuare prima uno dei corrieri, già sottoposto a procedimento penale nel 2021. L’individuazione del secondo complice, invece, ha richiesto l’analisi dei frammenti di impronte digitali rilevati dalla Polizia Scientifica sul pacco, consegnato alla donna e subito sequestrato dagli operatori delle Volanti. Ancora una volta si ricorda di fare la massima attenzione quando si è contattati al telefono da persone che si spacciano per parenti, chiedendo denaro o altre utilità. Se avete anche un minimo dubbio, non aprite la porta di casa a sconosciuti e contattate immediatamente le Forze dell’Ordine.

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