Vita di città
Progetto Clara, la mappatura in 3D del centro di Matera
Monitorati gli Ipogei al fine di conoscere il sottosuolo urbano
Matera - giovedì 8 ottobre 2015
Il progetto Clara, sperimentato negli ultimi tre giorni a Matera, ha consentito di monitorare in 3D, con risultati giudicati "interessanti", gli ambienti ipogei di due piazze di Matera, San Giovanni e Duomo, di via Madonna delle Virtù nei rioni Sassi e le condizioni di alcuni edifici pubblici (Comune, Provincia, scuole e nuova caserma dei Vigili Fuoco).
Le prime misure test del progetto sono state realizzate. I risultati attesi riguardano l'applicazione di tecnologie geofisiche di indagine non invasiva per accrescere la conoscenza del sottosuolo urbano e della risposta degli edifici al rischio sismico e dissesto idrogeologico. Le soluzioni smart sono state applicate anche per le altre pubbliche amministrazioni, come Ferrara e Enna.
"Le implicazioni positive di questo progetto confermano la nostra idea di Matera come città-laboratorio". Lo ha affermato il vice sindaco e assessore all'Innovazione e ricerca, Giovanni Schiuma, partecipando alla presentazione del progetto promosso dall'Istituto di Metodologie per l'Analisi Ambientale del CNR, in collaborazione con altri centri di ricerca ed università (CNR-IREA, OGS di Trieste, Università di Ferrara) ed un team di imprese innovative (IDS, Consorzio Etna Hitech, Geostudi, Consorzio TeRN, Consorzio CREATEC.
"Lo sviluppo sostenibile del nostro territorio è legato all'integrazione fra attività turistiche, la salvaguardia e valorizzazione del patrimonio storico-culturale, con attività avanzate – ha spiegato Schiuma – Grazie a questo progetto, realizzeremo una importante attività di ricerca con ricadute economiche. C'è una visione strategica della città che passa dall'industria creativa, dalle politiche smart, dalla tecnologia grazie alla quale si può intervenire per proteggere i nostri territori".
"Il ruolo delle imprese locali, in questo senso, è fondamentale. Matera deve essere anche città della conoscenza in cui ricerca e Università sono fondamentali. Il nostro obiettivo è comprendere come la nostra città può completare il suo percorso di luogo di ricerca nella quale Università e Campus giocano un ruolo centrale. Possiamo essere un hub sinergico – ha concluso Schiuma – inserito in un contesto ampio che ci vede insieme a Ferrara e Enna".
Le prime misure test del progetto sono state realizzate. I risultati attesi riguardano l'applicazione di tecnologie geofisiche di indagine non invasiva per accrescere la conoscenza del sottosuolo urbano e della risposta degli edifici al rischio sismico e dissesto idrogeologico. Le soluzioni smart sono state applicate anche per le altre pubbliche amministrazioni, come Ferrara e Enna.
"Le implicazioni positive di questo progetto confermano la nostra idea di Matera come città-laboratorio". Lo ha affermato il vice sindaco e assessore all'Innovazione e ricerca, Giovanni Schiuma, partecipando alla presentazione del progetto promosso dall'Istituto di Metodologie per l'Analisi Ambientale del CNR, in collaborazione con altri centri di ricerca ed università (CNR-IREA, OGS di Trieste, Università di Ferrara) ed un team di imprese innovative (IDS, Consorzio Etna Hitech, Geostudi, Consorzio TeRN, Consorzio CREATEC.
"Lo sviluppo sostenibile del nostro territorio è legato all'integrazione fra attività turistiche, la salvaguardia e valorizzazione del patrimonio storico-culturale, con attività avanzate – ha spiegato Schiuma – Grazie a questo progetto, realizzeremo una importante attività di ricerca con ricadute economiche. C'è una visione strategica della città che passa dall'industria creativa, dalle politiche smart, dalla tecnologia grazie alla quale si può intervenire per proteggere i nostri territori".
"Il ruolo delle imprese locali, in questo senso, è fondamentale. Matera deve essere anche città della conoscenza in cui ricerca e Università sono fondamentali. Il nostro obiettivo è comprendere come la nostra città può completare il suo percorso di luogo di ricerca nella quale Università e Campus giocano un ruolo centrale. Possiamo essere un hub sinergico – ha concluso Schiuma – inserito in un contesto ampio che ci vede insieme a Ferrara e Enna".